In alcuni cantoni si arriva anche ad aumenti superiori al 30%. Il motivo? La paura. La polizia: «Non compratele per difendervi da soli»
ZURIGO - Colpa del terrorismo, dei furti e/o dell'emergenza migrazione? Impossibile dirlo con certezza, l'unica cosa sicura sono i dati che parlano chiaro: un aumento fino al 30% delle richieste di porto d'armi nei cantoni svizzeri per l'anno 2016. A svelarlo è la trasmissione della Srf "Rundschau".
Nei cantoni di Ginevra, Turgovia e Soletta l'incremento delle richieste supera il 30%, la stragrande maggioranza delle quali approvate. Ad Argovia, invece, è esattamente di un terzo (a 5'117 domande).
Particolarmente in crescita, sempre stando ai dati raccolti dalla trasmissione, il numero di donne che decidono di acquistare un'arma da fuoco. Fra le motivazioni alla base della richiesta soprattutto la paura causata dalla situazione internazionale: «Molte persone vogliono essere in grado di difendere sé stesse e la propria famiglia», ha spiegato ai microfoni della Srf un armaiolo.
A preoccupare alcuni nuovi acquirenti il prossimo (e probabile) giro di vite sull'acquisto di armi nell'area Schengen, anche quello in seguito all'emergenza terrorismo: «Chi lo sa se un domani sarà ancora possibile acquistare legalmente una pistola in Svizzera?», ha commentato di fronte alle telecamere un tiratore amatoriale.
Non è ancora però chiaro se la modifica ventilata da Bruxelles - cioè di rendere possibile l'acquisto di armi solo a chi fa parte di un club di tiro - sarà valevole (e quando) all'interno dei confini elvetici.
Al di là delle motivazioni personali, la polizia scoraggia sempre e comunque l'acquisto di un arma per la difesa personale i rischi di un cattivo utilizzo delle armi o di esiti drammatici è troppo grande: «Chi ha paura, si sente minacciato o si trova in una situazione di pericolo dovrebbe piuttosto allertarci», puntualizza Stéphane Audétat della Cantonale di Neuchâtel.