Cerca e trova immobili

SVIZZERA"No" ad una norma specifica per il «sexting»

14.12.16 - 17:38
Secondo il Consiglio degli Stati le attuali norme del Codice Penale e le alternative in sede civile garantiscono già una sufficiente protezione alle vittime
Fotolia
"No" ad una norma specifica per il «sexting»
Secondo il Consiglio degli Stati le attuali norme del Codice Penale e le alternative in sede civile garantiscono già una sufficiente protezione alle vittime

BERNA - Le attuali norme del Codice penale (CP) e le alternative in sede civile garantiscano già una sufficiente protezione alle vittime di sexting. È quanto pensa il Consiglio degli Stati che oggi - 25 voti contro 14 - ha respinto una mozione della consigliera nazionale Viola Amherd (PPD/VS).

La decisione della Camera dei cantoni è in linea con quanto raccomandato dal Consiglio federale. Nel giugno scorso, il Consiglio nazionale aveva invece approvato l'atto parlamentare per 124 voti a 43 e 18 astenuti, sostenendo che la diffusione di fotografie o video intimi di altre persone senza il loro consenso, il cosiddetto sexting, va punito con una fattispecie penale a sé stante.

Secondo i "senatori", invece, nei casi di sexting la prevenzione dei possibili rischi legati alle nuove tecnologie gioca un ruolo importante; per questo motivo non è necessario introdurre una nuova norma nel CP dall'effetto preventivo.

Durante la discussione al Nazionale, Viola Amherd aveva giustificato la propria mozione col fatto che la diffusione e lo scambio via internet o telefono cellulare di foto e video intimi di sé stessi o di altre persone non fa che aumentare. Spesso, inoltre, tale diffusione è accompagnata da minacce con conseguenze gravi per gli interessati, perlopiù minorenni, aveva sottolineato la deputata vallesana.

Oggi agli Stati, Claude Janiak (PS/BL) ha sottolineato come "la legislazione attuale consenta già di sanzionare tali atti". "Non occorre creare una legge per ogni video increscioso", gli ha fatto eco Andrea Caroni (PLR/AR).

Pur condannando il sexting, che può spingere giovani al suicidio, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha sottolineato l'importanza della prevenzione e della responsabilità individuale. Anche per la ministra della giustizia il diritto attuale comporta già sanzioni contro chi ricatta altri giovani con immagini incresciose diffuse sulla rete.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE