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SVIZZERAIl mondo è dei belli: chi lo è guadagna il 20% in più

06.08.15 - 09:54
Per gareggiare ad armi pari bisognerebbe omettere le foto nelle candidature? "In Svizzera è fuori discussione"
Foto Fotolia
Il mondo è dei belli: chi lo è guadagna il 20% in più
Per gareggiare ad armi pari bisognerebbe omettere le foto nelle candidature? "In Svizzera è fuori discussione"

ZURIGO - La bellezza è soggettiva, certo, ma tutti ammetteranno una piccola verità: chi è bello ha molti vantaggi. Per esempio nella vita professionale. Diversi studi, infatti, lo dimostrano: le persone belle guadagnano di più e sono più raramente vittime della disoccupazione.

L'istituto per il futuro del lavoro di Bonn ha persino calcolato un cifra precisa: chi di bell'aspetto guadagna quasi il 20% in più di chi è meno attraente. Eva Sierminska, autrice dello studio, dalle colonne della Aargauer Zeitung lancia così un invito ai datori di lavoro: la candidature non dovrebbero più contenere la foto dell'aspirante collaboratore al fine di garantire maggiore parità di condizioni per tutti nella ricerca di un impiego. Può funzionare? Secondo Sabine Kohler, consigliera presso Bjørn Johansson Associates, assolutamente no. Oggi come oggi, infatti, è uguale se si allega una foto al curriculum vitae oppure no: quasi tutti sono in ogni caso visibili sui social media.

Non includere una foto, quindi, non rappresenta un'opzione in Svizzera. Roland Peier, direttore del sito di consulenza dieberufsberatung.ch, spiega: «In Svizzera la foto semplicemente fa parte della candidatura. Una senza risulta strana».

In Inghilterra e negli Stati Uniti, invece, i curriculum senza foto allegata sono ormai da tempo realtà. Nell'Europa Continentale, come dice Kohler, la foto fa parte integrante della documentazione ed è importante che sia fata bene. Da evitare fotografie con smartphone e selfie e prediligere il fotografo.

Carla Mom, direttrice del centro per l’orientamento professionale (Biz) di Zurigo-Oerlikon sottolinea inoltre l’importanza della qualità della foto, aspetto che a molti giovani viene già insegnato a scuola oggi. Esiste, però, anche il problema contrario: se una persona risulta «troppo bella» in foto e, quando si presenta al colloquio, non assomiglia molto all’immagine inviata, ciò può causare confusione.

La foto è importante, sì, ma non rappresenta il criterio di scelta determinante da parte dei datori di lavoro. Questo il concetto spiegato da Sabine Kohler. Nella scelta di un candidato le informazioni più importanti riguardano la formazione, l'esperienza di lavoro, le mansioni. Una volta apprese queste informazioni si guarda l'aspetto fisico. In tutti i casi, come ha concluso Kohler, sono più importanti la fiducia in se stessi e una presenza positiva.

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