Si conclude oggi il vertice di Strasburgo. Nell'agenda della futura convenzione, il tema della piena partecipazione dei soggetti 'diversamente abili'.
L'Europa scende in campo per promuove sicurezza nei luoghi di lavoro e integrazione dei disabili. Questi alcuni degli argomenti trattati a Strasburgo dalla sessione plenaria del Parlamento europeo. A riferire il progetto è Generoso Andria, del gruppo Democratico cristiano e Democratici europei. "A Strasburgo - spiega l'europarlamentare - tutte le relazioni approvate dalle singole commissioni durante l'anno saranno oggetto di dibattito, a livello plenario, e poste a votazione dal Parlamento europeo". Il vertice, che si conclude oggi, verte sui rischi derivanti dall'esposizione a sostanze nocive sul posto di lavoro. Seguirà la relazione presentata da Giuseppe Gargani, del gruppo Partito Popolare europeo e Democratici europei, presidente della commissione Giuridica e per il mercato interno. In particolare, la commissione giuridica propone l'approvazione, senza emendamenti, della codifica delle disposizioni esistenti sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni. Il pacchetto normativo sarà approntato in un testo unico. A Strasburgo, si discute anche dell'inclusione sociale e professionale dei disabili, con la relazione dell'eurodeputato inglese Elizabeth Lynne, del Partito europeo dei liberali, democratici e riformatori. Secondo la commissione lavoro e affari sociali, deve essere elaborata una convenzione internazionale globale e integrata per la promozione e la tutela dei diritti e della dignità delle persone disabili. La futura convenzione deve fondarsi sui diritti umani (civili e politici, economici, sociali e culturali), già inclusi in vari trattati, adattati alle esigenze dei disabili e ai loro familiari, sulle disabilità cosiddette 'nascoste', le cui manifestazioni sono in realtà evidenti nella vita quotidiana e scolastica. In agenda anche il tema della piena partecipazione delle persone disabili e delle loro organizzazioni o di quelle che le rappresentano alle istituzioni politiche e agli organismi nazionali e internazionali che le riguardano. I parlamentari propongono nove categorie di diritti che dovrebbero essere specificati nella futura convenzione. Tra gli argomenti prioritari, qualità della vita, occupazione, accesso all'istruzione e alla formazione professionale, inclusione sociale, diritti civili e politici, accesso al sostegno finanziario, assistenza sanitaria, ma anche accesso alla cultura e alle attività ricreative e uguaglianza dinanzi alla legge. "Questo è l'anno europeo delle persone con disabilità - ribadisce Andria - durante il quale ogni singolo Paese cerca di promuovere l'integrazione a livello sociale e professionale. E' ovvio che un disabile non è in grado di produrre al 100%, tuttavia lo stesso Parlamento europeo cerca di trattare la materia in maniera non discriminante. Questa deve essere la base delle leggi a sostegno dei disabili, anzi dei diversamente abili".