Il direttore generale del Friborgo ha parlato della difficile situazione che sta vivendo la squadra burgunda attualmente sotto la riga
FRIBORGO - A Friborgo è piena crisi. D’altronde sono i numeri a dirlo: nelle prime otto giornate i burgundi hanno vinto soltanto una volta nei 60’. Cosa sta succedendo in riva alla Sarine? Ad inizio stagione nessuno osava pensare che i Dragoni potessero faticare così tanto nelle prime giornate ed essere addirittura sotto la riga.
In queste prime settimane, come spesso accade nello sport quando una squadra va male, è finito nel mirino di tifosi e addetti ai lavori soprattutto l’allenatore Hans Kossmann. Ma il direttore generale del club Raphael Berger ha ammesso, su “Le Matin”, che per il momento il coach non è in discussione: “Non siamo mica il FC Sion e non cerchiamo soluzioni semplicistiche per la risoluzione dei problemi. L’allenatore non è in discussione, anche se la situazione viene monitorata regolarmente. Il nostro obiettivo è quello di partecipare ai playoff come abbiamo dichiarato a inizio stagione”.
A mancare a Friborgo è soprattutto l’apporto degli stranieri (Pouliot, Tambellini, Wirtanen e Kwiatkowski) che per il momento hanno messo a segno soltanto quattro reti delle 22 realizzate. In questo senso lo stesso Berger fa un paragone con il Lugano: “Rispetto a quelli del Lugano è chiaro che i nostri stranieri non stanno rendendo. Ma il budget per i giocatori d’importazione a disposizione della società ticinese è senza dubbio il doppio del nostro”.
Nel week-end, contro Bienne e Ambrì, scopriremo se a Friborgo ci sarà la tanto attesa reazione dopo un primo scorcio di campionato altamente deludente.