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CHALLENGE LEAGUE"Povero calcio ticinese come ti sei ridotto"

12.07.13 - 09:53
Con la nuova stagione ormai alle porte, Arno Rossini ha tentato di fare le carte al campionato. Per le nostre? Giudizi bassi. In Super League è atteso il nuovo dominio del Basilea
Keystone
"Povero calcio ticinese come ti sei ridotto"
Con la nuova stagione ormai alle porte, Arno Rossini ha tentato di fare le carte al campionato. Per le nostre? Giudizi bassi. In Super League è atteso il nuovo dominio del Basilea
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LUGANO -  Senza l’ambizioso Bellinzona degli ultimi anni, con un Lugano ancora in alto mare e con il Locarno e il Chiasso costretti a misurarsi con un portafogli non ampissimo, il calcio ticinese è pronto per una nuova, difficilissima stagione.
Ci si può attendere qualche gioia, qualche emozione? Lo abbiamo chiesto ad Arno Rossini, allenatore che del pallone rossoblù conosce tutto, ogni piega, ogni segreto.

"Il calcio ticinese ha perso identità, è stato snaturato – ha sottolineato proprio l’ex tecnico del Sion – e questo, insieme con la mancanza di programmazione, gli ha fatto perdere appeal e potenziale. Ora è difficile immaginarlo competitivo".

Tre squadre su dieci di Challenge League. Ce ne sarà pure una in grado di lasciare il segno.
"Questa è la speranza, anche se le possibilità di vedere un nostro team giocarsela con le migliori della serie sono bassissime. E poi ci sono tre allenatori italiani…".

La solita polemica di inizio anno?
"No, solo una constatazione: i numeri degli allenatori della vicina penisola, nel calcio svizzero, non sono confortanti. Il passato non ci fa sperare bene. Il problema, a parer mio, è che nessuna delle nostre squadre e decisamente radicata sul territorio. Servirebbero molti giocatori, dirigenti, tesserati insomma, autoctoni. Così si potrebbe ricreare un certo spirito di appartenenza, indispensabile per sperare di avere un buon seguito e dei buoni risultati sul lungo periodo".

Chiasso, Lugano, Locarno. Quale delle tre ha maggiori possibilità di fare bene?
"I rossoblù, senza ombra di dubbio. Hanno tenuto il portiere, preso l’ottimo Adailton, possono contare poi su giocatori del calibro di Reclari, Magnetti, Quaresima e Riva. Sono insomma quelli che meno soffriranno. Però, a parer mio, non hanno il potenziale per andare oltre il quinto posto finale".

Il Lugano?
"Tutto dipenderà da Sadiku. Il ragazzo se ne andrà e, probabilmente, con i soldi incassati Renzetti si muoverà sul mercato. Si deve in ogni modo capire quanto la società potrà raccogliere dall’operazione e che parte di quella somma sarà destinata a nuove trattative. A Cornaredo però, lo dico da tempo, manca la programmazione. E senza quella, anche se si dispone di capitali ingenti, non si va lontano".

Il Locarno, infine?
"A quanto ne so la rosa a disposizione di mister Maccoppi è ancora molto scarna. Se non arriveranno rinforzi importanti, giocatori in grado di affrontare senza problemi la categoria, per le bianche casacche sarà durissima".

Un disastro insomma…
"Non proprio, anche se penso che le nostre siano tra le maggiori indiziate alla retrocessione. Temo che, a fine anno, all’ultima posizione della graduatoria ci sarà una ticinese".

Ma il campionato chi lo vincerà?
"Ho visto un po‘ le rose delle concorrenti. Penso che alla fine si imporrà il Servette. A Ginevra hanno fatto acquisti mirati: sono loro i grandi favoriti. Poi starei attento allo Sciaffusa: l’entusiasmo da neopromosso e la guida di un allenatore in gamba come Maurizio Jacobacci potrebbero fare la differenza".

E la Super League, ci saranno sorprese?
"Non credo proprio. Alla fine, vedrete, la spunterà ancora il Basilea. Davanti allo Zurigo. Le altre dovranno accontentarsi delle briciole".

GC, Sion o magari il San Gallo, davvero nessuna ha la possibilità di spezzare il dominio rossoblù?
"Non ce la faranno. Il San Gallo poi, dovrà stare attento. L’anno passato ha giocato sfruttando l’entusiasmo da neopromossa. Nella stagione che sta per cominciare invece dovrà calarsi in una nuova realtà. Dovrà confermarsi. E non sarà semplice. Mister Saibene già l’anno passato mi diceva di essere preoccupato per le motivazioni dei suoi".

E in coda chi dovrà lottare?
"Due nomi: Thun e Losanna. Saranno loro a battagliare per evitare la discesa in Challenge League".

L’Aarau neopromosso?
"Appena un gradino sopra. Ma non riuscirà a fare miracoli: si deve comunque tener conto del fatto che ha un organico modesto".

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