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L'OSPITEVecchietto Buffon via per evitare "macchie". «Merita un finale degno»

07.03.18 - 07:00
Il portiere della Juve non è più sicuro di mollare a fine stagione. Ma fa bene? Arno Rossini: «Macchiare la carriera con uno o più anni non all'altezza? Un dispiacere»
Keystone
Vecchietto Buffon via per evitare "macchie". «Merita un finale degno»
Il portiere della Juve non è più sicuro di mollare a fine stagione. Ma fa bene? Arno Rossini: «Macchiare la carriera con uno o più anni non all'altezza? Un dispiacere»
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LUGANO - Tami avrà il suo bel daffare per risolvere, questa settimana, l'enigma portiere. Continuare con lo sfiduciato Da Costa, numero uno designato ma ultimamente un po' appannato, o puntare sulla riserva Kiassumbua, meno solido ma forse - al momento - più sicuro? Dare il definitivo colpo al morale del 31enne o concedergli una nuova chance, ben sapendo che altre papere renderebbero difficile la trasferta zurighese e complicherebbero il cammino ticinese in campionato?

Per una volta noi proveremo a lasciar lavorare in pace il mister di Cornaredo e sbirceremo in casa altrui. A un altro portiere. A quel Gigi Buffon che, con la sua Juve, questa sera si giocherà il ritorno degli ottavi di Champions League nella tana del Tottenham.

Prima dei mille ripensamenti delle ultime settimane, l'estremo difensore della Vecchia Signora aveva anticipato il suo ritiro a fine stagione. «A meno che non vinceremo la Champions e avremo poi da giocare il Mondiale per club», si era poi più volte corretto. A Londra i bianconeri rischiano tantissimo. Uscissero, "Gigi" manterrebbe fede alla parola data?

«Serve un veloce preambolo - è intervenuto Arno Rossini - Stiamo parlando di un grande calciatore, di un campionissimo che tutti vorremmo veder giocare ancora a lungo. E poi stiamo anche parlando di un grande uomo, di una persona perbene».

Però?
«Nella vita arrivano momenti nei quali è giusto e saggio voltare pagina. Lui è un 1978, ha 40 anni, insomma... dopo la carriera che ha fatto si merita un finale degno».

Chi può dire qual è il finale degno? Recentemente il suo agente ha detto che per altri due anni può giocare.
«Ma no. Gigi è stato fenomenale ed è ancora fortissimo; comprensibilmente però non ha più i riflessi di un 25enne, di un 30enne. Neppure di un 35enne. È più esperto e ha maggior senso della posizione, si potrebbe obiettare. Tutto vero, ma se i riflessi diminuiscono e sei un portiere...».

Salvo rare occasioni, quest'anno ha dimostrato di saper tenere botta.
«Ma tutti, anche chi lo adora, anche i tifosi più sinceri, quando fa un errore storcono il naso. Continuando rischia proprio questo: di macchiare la sua enorme carriera con una o più stagioni non all'altezza. E non sarebbe giusto. Mi dispiacerebbe molto».

Con Andrea Agnelli, presidente della Juve, Buffon pare avere un rapporto solidissimo.
«Vero, sembra. Ma una cosa è l'amicizia, un'altra sono invece gli interessi professionali. In rosa i bianconeri hanno già un sostituto fenomenale: quel Szczesny che io reputo già al livello dei migliori d'Europa. Cosa pensate che possa fare la dirigenza del club: dare fiducia alla bandiera, rischiando che questa commetta errori che possono complicare la stagione, o guardare al futuro puntando sulla fortissima riserva?».

Così Buffon sarebbe costretto a smettere. È diverso dal decidere di smettere.
«Quando sei stato al top per 20 anni è difficile mollare quello che è il tuo mondo. È comprensibile. Sai che ti mancherebbero l'adrenalina e lo spogliatoio. Sai che non saresti più al centro della scena. Detto ciò, ha senso rovinare il rapporto con un club nel quale troveresti sempre un posto per una tua paura, solo perché sei "goloso"? Arrivare a fine anno e magari alzare un altro trofeo sarebbe il finale perfetto di un'avventura incredibile. Gigi dovrebbe dire: "mi mancano questi mesi, li gioco e poi saluto". Sarebbe onesto. Sarebbe giusto. Sarebbe perfetto. Questo ovviamente è il mio parere...».

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