Mossa ufficiale - e dovuta - della Procura di Udine, che cercherà di stabilire le cause del decesso del calciatore. Ex medico Fiorentina: «Tragedia rarissima. Doping? Non c'entra»
UDINE (Italia) - «Abbiamo aperto un procedimento penale con ipotesi di omicidio colposo, allo stato attuale a carico di ignoti, e abbiamo disposto l'autopsia che verrà eseguita prossimamente». Con tale frase, pronunciata ai microfoni del Giornale RadioRai, il Procuratore capo di Udine Antonio de Nicolo ha ufficialmente aperto le indagini in merito alla morte di Davide Astori.
L'improvviso decesso ha lasciato perplesso anche il direttore del dipartimento di medicina sportiva dell'ospedale "Careggi" di Firenze ed ex medico sociale della Fiorentina, professor Giorgio Galanti, che in un'intervista rilasciata al quotidiano "Il Corriere Fiorentino" ha sottolineato: «La cosa che qui appare inusuale e su cui bisognerà riflettere, anche se in medicina il rischio zero non esiste mai, è che la morte sia avvenuta nel sonno. I meccanismi che agiscono nelle forme di morte giovanile durante il sonno sono diversi da quelli legati all'attività sportiva. E a mia memoria, ogni qualvolta un atleta è rimasto vittima di questi episodi è sempre accaduto in relazione a uno sforzo sportivo. In via ipotetica, con l'autopsia si potrebbero trovare delle spiegazioni, come una malformazione cerebrale o una malattia cardiaca rara non diagnosticabile. Una cosa è certa, l'atleta è sempre stato controllato e le eventuali alterazioni legate all'attività del cuore durante lo sforzo sono state tutte monitorate. Una morte durante il sonno in un giovane è sicuramente una tragedia rarissima, ma non è da attribuirsi al mestiere di atleta. Doping? Non c'entra niente. Il livello di controllo in Italia ha raggiunto livelli elevatissimi e quindi questo sospetto non si pone neppure».