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CICLISMOOcanha-Fieschi, il giovane Ticino avanza

15.02.14 - 17:01
I due U23 sono pronti per vivere da protagonisti una stagione importante
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Ocanha-Fieschi, il giovane Ticino avanza
I due U23 sono pronti per vivere da protagonisti una stagione importante
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BELLINZONA - Gianluca Ocanha, classe 1994, cresciuto nel Velo Club Bellinzona e attualmente in forza alla squadra continental del Team Marchiol-Emisferi-Site, e Ulisse Fieschi, 1994, cresciuto anch’esso nelle fila del VCB e da quest’anno atleta del Team Fischer-BMC, sono due promettenti giovani provenienti dal vivaio ticinese. I due, in vista di una stagione per loro importantissima, davanti ai taccuini di a Ticinocycling hanno concesso un'intervista doppia:

Come descrivete la vostra prima stagione da U23?
Ulisse: “La mia prima stagione da U23 coincideva con la fine dell’apprendistato, vale a dire con gli esami di fine tirocinio e gli esami di maturità professionale. Dopo una buona partenza, dove ho conseguito i piazzamenti necessari per partire negli élite, nel 2014 ho dovuto un po’ togliere il piede dall’acceleratore e pensare quindi alla scuola. Da luglio invece ho potuto concentrarmi solo sulla MTB e ho vissuto gli ultimi tre mesi da “professionista” e avendo la testa libera da altri pensieri sono riuscito ad affrontare le ultime gare con più tranquillità ma anche con più motivazione”.
Gianluca: “Il passaggio da Juniores a U23 è un grande passo! Il corridore si trova confrontato con rivali molto più anziani e il notevole aumento del chilometraggio non è da sottovalutare. Durante l’inverno ho lavorato tanto ma non ho mai trascurato la scuola, perché sapevo di avere gli esami di maturità al termine dell’anno scolastico 2012-2013. Il fatto che ho concluso la stagione da juniores con un mondiale su pista, mi ha motivato tanto, permettendomi così di preparare il passaggio di categoria con tanta determinazione. Ho cercato di presenziare agli avvenimenti più importanti su pista, partecipando a esempio alla 3 giorni di Aigle alla 6 giorni di Zurigo e alla 6 giorni di Rotterdam. Questi appuntamenti mi hanno permesso di capire a che punto mi trovassi con la preparazione. Il mio obiettivo principale era quello di effettuare il più velocemente possibile i punti per diventare élite. Il passaggio nella nuova squadra (Team Maca-Loca) mi ha entusiasmato molto. Sono entrato a fare parte di un gruppo di persone affiatate e molto disponibili, il fatto che mi hanno selezionato per prendere parte alle corse internazionali di inizio stagione in Francia, mi ha avvantaggiato molto, permettendomi di ottenere ottimi risultati al mio debutto nelle corse nazionali. Sono contento della stagione fatta con la maglia della Maca-Loca, con loro ho avuto modo di conoscere il programma corse internazionale, cosa che reputo fondamentale per un corridore che ambisce poi un giorno a correre nella massima categoria”.

Quali obiettivi avete per la nuova stagione?
U: “L’obiettivo principale è sicuramente quello di fare i punti UCI necessari per prendere il via in Coppa del Mondo non troppo nelle retrovie poiché la posizione di partenza su certi percorsi è fondamentale. Oltre a ciò spero di staccare un biglietto per gli Europei che si svolgeranno in Germania nel mese di giugno”.
G: “Quest’anno sono partito un po’ in ritardo con la preparazione invernale, perché nel mese di gennaio ho dovuto sostenere una sessione degli esami di maturità, ma mi sento ugualmente competitivo. Ho un sogno e cerco di inseguirlo! Per adesso valuto l’evolversi della situazione per poi prefiggermi obiettivi concreti”.

Come vi siete preparati quest’inverno? Come avete programmato la stagione?
U: “La prima parte della mia preparazione (ottobre-dicembre) l’ho svolta in Nuova Zelanda, al mattino seguivo un corso d’inglese e al pomeriggio approfittando del clima mite di oltre oceano mi allenavo sia in MTB che con la bici da strada. Rientrato in Ticino per Natale ho proseguito la mia preparazione sia in palestra che con gli sci di fondo e, meteo permettendo, pedalando. In verità per la programmazione della stagione mi sono fidato completamente del mio allenatore (Bruno Diethelm, allenatore della nazionale U23) che prevede di portarmi ad un buon livello competitivo per la prima prova di Coppa del Mondo che si svolgerà in Sud Africa il mese di aprile.
G: “Ho cercato di trascorrere più tempo possibile in palestra, praticando brevi allenamenti specifici per le mie caratteristiche”.

Quali aspetti dovete ancora migliorare per poter essere con i primi anche a livello internazionale?
U: “L’anno scorso, seguendo un tirocinio al 100%, mi è mancato del tempo da dedicare agli allenamenti; in questa stagione questo problema non si ripresenterà. Inoltre ho trovato un Team che mi da un sostegno tecnico ottimale. Dei miglioramenti rispetto allo scorso anno ci sono già stati, ora attendo le gare e penso che bisogna soprattutto aver pazienza e non voler strafare e il livello potrà ancora aumentare”.
G: “Sono giovane e pertanto credo che ho ancora tantissimo da imparare! Ciò non mi impedisce però di cogliere qualche soddisfazione personale in caso di un arrivo favorevole alle mie caratteristiche. Quel giorno mi farò trovare pronto!”.

Come vi trovate con i rispettivi team? Che ruolo avete all’interno del Team?
U: “Col Team Fischer-BMC mi trovo ottimamente, tutto lo staff è molto professionale sia dal punto di vista tecnico che logistico. Conoscevo già una parte dei miei nuovi colleghi e sono stato accolto molto bene da tutti. All’interno del Team siamo tutti uguali, nessuno ha la precedenza sugli altri, non c’è un team-leader”.
G: “La squadra è nata da un progetto tutto nuovo, essa infatti esisteva già ma con licenza dilettantistica. Ora i dirigenti si trovano a gestire due squadre che per adesso hanno cercato sempre di collaborare e crescere insieme. Per un corridore della mia età non è evidente prendere parte a delle corse professionistiche, ma è importante fare sin da subito esperienza nella massima categoria! Con i compagni mi trovo molto bene, siamo un gruppo affiatato e sono certo che insieme otterremo dei bei risultati”.

Cos’è cambiato da quando correvate assieme con il Velo Club Bellinzona?
U: “Per me sicuramente la disciplina, con Gianluca ho corso solo gare su strada. Fino alla categoria Esordienti inoltre non avevamo una vera e propria programmazione della stagione, si correva tutti i week end perché ci piaceva, non si focalizzavano gli allenamenti su una o l’altra gara, in fin dei conti non avevamo veri e propri obiettivi. Si trattava più che altro di un gioco e, a mio parere, il fatto che fin lì sia stato puro divertimento è sicuramente un punto positivo, con questo non voglio dire che non ci impegnavamo ma era tutto molto più “sciallo””.
G: “Sono passati tanti anni, e anche se abbiamo scelto delle discipline diverse, condividiamo le stesse emozioni e gli stessi sacrifici”.

Qual è la vostra giornata tipo?
U: “La mia giornata tipo comincia alle 7, mi alzo, faccio colazione e mi reco sul posto di lavoro. Ho avuto la fortuna di trovare un impiego al 50% presso il negozio Domebike di Taverne che mi permette di conciliare bene sia gli allenamenti che le assenze (molte) per le gare. Nella giornata di riposo (dagli allenamenti) lavoro al 100% mentre gli altri giorni al 50%. Finisco quindi a mezzogiorno, rientro a casa per pranzare e poi mi alleno, dalle 3 alle 5 ore al giorno in settimana e fino a 7 il sabato e la domenica. Ho installato una piccola palestra a casa così da non dover utilizzare tempo per gli spostamenti. L’ora di cena arriva senza che me ne renda conto, un attimo di relax in famiglia e verso le 22 sono a letto”.
G: “Appena sveglio faccio sempre la mia serie di esercizi a terra. Dopo aver fatto colazione salgo in sella e mi avvio per l’allenamento, dopo 2-3 ore è d’obbligo fare una pausa caffè! Una volta a casa mangio e faccio un riposino, dopodiché cerco di liquidare i vari impegni quotidiani. In caso di pioggia la mattinata la trascorro in palestra e il pomeriggio faccio massaggi. La sera trascorro un po’ di tempo con i miei cari, per poi coricarmi definitivamente”.

Un sogno nel cassetto? Quali sono le aspettative per il futuro?
U: “Sogno nel cassetto sicuramente le olimpiadi di Tokyo 2020, anche se in Svizzera la concorrenza, per quanto concerne la MTB, è veramente agguerrita essendo la nazione numero uno al mondo. Aspettative per il futuro…un contratto con un team professionistico così da potermi mantenere grazie alla mia passione!”.
G: “Uno solo? Io di sogni nel cassetto ne ho due: partecipare ad un olimpiade e entrare a far parte di una squadra WorldTour. Mi impegnerò nel quotidiano per portare avanti questo viaggio che ho intrapreso. È un sogno che si sta realizzando. Non ho pressioni e credo che quanto sto facendo mi ripagherà in futuro”.

Come vi definite?
U: “Caparbio, testardo, determinato…senza queste qualità - oltre all’aiuto della mia famiglia e di Christian Ghidossi, che mi hanno sostenuto quando ho deciso di passare alla MTB - non sarei mai arrivato fin qui”.
G: “Riservato, intuitivo, discreto, ottimista, malinconico, pacifico, sociale, solare e simpatico”.

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