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BASKET"Qui siete a casa nostra". Quando Swiss Basket tentò di zittire i tifosi

04.03.13 - 15:51
Impegnata a trovare scuse per il mancato tesseramento di Schneidermann, a Montreux la Lega ha anche tentato di far sparire uno striscione di protesta
Ti-Press/Attilia Agosta
"Qui siete a casa nostra". Quando Swiss Basket tentò di zittire i tifosi
Impegnata a trovare scuse per il mancato tesseramento di Schneidermann, a Montreux la Lega ha anche tentato di far sparire uno striscione di protesta
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MONTREUX - Chi di voi segue il basket svizzero, sarà sicuramente al corrente della "telenovela" riguardante il tesseramento di Matt Schneidermann da parte dei Lugano Tigers, bloccato da Swiss Basket per motivi alquanto strani. Ma di questo si è scritto tanto ed è inutile ripetersi.

Quello che invece merita grande attenzione è come la Lega cerchi di censurare le proteste civili, come quella che è stata organizzata sabato 23 febbraio a Montreux in occasione delle final four di Coppa Svizzera.

Alcuni tifosi hanno creato uno striscione con il quale esprimere, in modo civile, il loro disappunto per i comportamenti tenuti da SwissBasket. Il “manifesto” diceva semplicemente: "Lega dilettante, ora fa la grande. Ridicoli!"

I tifosi dovrebbero, almeno a parere nostro, poter esprimere il loro disappunto. E invece in quell’occasione non è stato concesso loro. Durante il primo quarto della gara tra Lugano e Friborgo lo striscione “incriminato” è infatti stato preso di mira da Gaby Gisler, direttore della LNBA, il quale, accompagnato da un agente di sicurezza, ha tentato di rimuoverlo.
I tifosi a quel punto hanno protestato e, come risposta dal dirigente, hanno ottenuto un “Ici on est chez nous".

Alla fine, dopo lunga discussione, il manifesto è rimasto al suo posto: Gisler se n’è andato solo dopo avergli scattato una foto con il telefono. “Hanno detto che eravamo stati scorretti – è intervenuto uno dei tifosi presenti – questo è quel che più mi ha deluso. Noi abbiamo solo espresso la nostra opinione, in un Paese nel quale, a quanto ne so, è ancora possibile”.
Alessandro Cedraschi s’è scagliato contro la Federazione. Il suo “Sono di Friborgo” vale più di mille parole.

“Sono assolutamente d’accordo con il presidente dei Tigers. A Vacallo si sapeva come era la situazione eppure hanno permesso fino all’ultimo di tesserare giocatori. Più che malafede penso in ogni modo che quella della Lega sia incompetenza. Ecco, sì, come scritto nello striscione. Hanno fatto errori su errori e poi hanno provato a fare bella figura, impuntandosi addirittura contro la FIBA, nel caso Schneidermann”.

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