TENNISRoger non si fa intimorire dal tabellone: «Qui per sfidare i migliori»

INDIAN WELLS (USA) - Ha alzato quattro volte questo trofeo (2004, 2005, 2006 e 2012), raggiungendo nel complesso sei volte la finale (nel 2014 e 2015 venne stoppato all’ultimo atto da Novak Djokovic, cinque volte vincitore qui). E allora neppure un “tabellone della morte”, come è stato definito dagli addetti ai lavori dopo il sorteggio, può togliere serenità a Roger Federer, che ritorna a Indian Wells dopo aver dovuto saltare per l’infortunio al ginocchio l’edizione scorsa dopo quindici partecipazioni consecutive.

«Non importa, ho visto talmente tanti differenti tabelloni nella mia carriera. Sono venuto a Indian Wells proprio per misurarmi contro questi giocatori, così conta poco se in semifinale, in finale oppure come in questo caso negli ottavi. È sempre positivo disputare dei match impegnativi in fretta, mi piace questa opportunità. In questi tornei non vedi neppure la maggior parte dei tennisti dato che si eliminano l’un l’altro, per cui come primo messaggio mi è stato detto che avrai affrontato al secondo turno Dudi Sela o Stephane Robert. Dopo ho saputo che anche Rafa era nella mia sezione di tabellone, poi pure Novak, e sono stato un po’ sorpreso…».

Federer al terzo turno dovrà vedersela con il vincente fra il sudafricano Kevin Anderson (sempre che Federico Gaio non gli giochi uno scherzetto…) e il “padrone di casa” Steve Johnson, numero 24 del seeding. Poi, l’ipotetico e attesissimo ottavo contro Nadal.