HOCKEYArno Del Curto: "Sono pronto per allenare la nazionale"

DAVOS - Al più tardi dopo i Mondiali 2010 in Germania finirà l’era di Ralph Krueger, che lunedì ha festeggiato 50 anni. Dopo i risultati deludenti in Svizzera e l’assurda comunicazione (“Avevamo uno svantaggio casalingo”) si è tentati di dire: finalmente.

Alla ricerca di un successore, il nuovo presidente della Federazione Philippe Gaydoul ha messo in primo piano il nome di Del Curto. Ma tra Swiss Ice Hockey e l’allenatore, quattro volte campione svizzero con il Davos (2002, 2005, 2007 e 2009), c’erano già stati dei colloqui ancora prima che si decidesse di rinnovare la fiducia a Krueger. Ciò per motivi sportivi, finanziari e politici.

Adesso Gaydoul vuole concludere e per Del Curto il caso è chiaro: “Sono pronto a prendere in mano la nazionale dopo i Mondiali 2010 in Germania, inizialmente solo per un anno e come seconda attività. Così posso ridare qualcosa all’hockey svizzero. Ma fino alla firma passerà ancora un po’ di tempo”. 

Originariamente Swiss Ice Hockey voleva un tecnico a tempo pieno, ma non si capisce come mai. Anche Krueger era impiegato solo al 70 per cento e solo gli svedesi si permettono un selezionatore a tempo pieno, con Bengt-Ake Gustafsson, che però sorveglia anche 50 giocatori della NHL.

Persino la Federazione russa, con un territorio di 17'000'000 km2 e 29 elementi che militano nel campionato nordamericano, con Slava Bykov si permette solo un allenatore a “tempo parziale”. In confronto il campo di lavoro del tecnico rossocrociato sembra ridicolmente piccolo: 41'000 km2 tra Ginevra e il passo Forno. Le prestazioni dei legionari Hiller, Streit, Sbisa, Weber, Ambühl e Blindenbacher possono essere seguite via posta e internet.

Una cosa è chiara, come Ralph Krueger anche il suo successore si vedrà confrontato con le discussioni sulle selezioni di singoli giocatori, che si tratti di Arno del Curto, Jean Simpson o Doug Shedden. 
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Foto d'apertura: Keystone/Arno Balzarini