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Roma, 1 apr. (Adnkronos Salute) - Arrivare alla mortalità zero per i casi di tumore al seno identificati grazie alle tecniche di diagnosi precoce, e non attraverso l'autopalpazione. E' la sfida lanciata da Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, che su questo fronte ha presentato oggi a Roma un progetto ad hoc: "Il primo al mondo". L'oncologo ha ricordato l'importanza della prevenzione durante l'incontro 'Il tumore al seno: quali sono gli strumenti attuali di prevenzione?', voluto da Europa Donna, un movimento fondato nel 1991 proprio dall'oncologo, che ha come obiettivo principale la lotta al cancro al seno.
"L'idea di questo progetto - spiega Veronesi - è nata dall'osservazione di molti casi pre-clinici, ovvero non scoperti tramite la palpazione personale, operati negli ultimi anni. Abbiamo preso in esame 964 casi curati tra il 2000 e il 2004, e abbiamo visto che 957 donne erano ancora in vita, con un successo quindi del 99,3%. Abbiamo quindi pensato che avremmo potuto raggiungere la mortalità zero intensificando notevolmente le tecniche diagnostiche a nostra disposizione, migliorando la prevenzione a livelli altissimi. Vogliamo quindi capire quanto riusciamo ad ottenere spingendo al massimo gli esami classici".
Il progetto recluterà 10 mila donne sopra i 40 anni e senza precedenti tumori. "Su queste pazienti - continua Veronesi - faremo una densa attività di diagnosi: due ecografie all'anno (una ogni sei mesi), una mammografia bilaterale annuale e una risonanza magnetica per i casi che presentano rischi più elevati. Il reclutamento durerà due anni e partirà dall'autunno di quest'anno. Nel 2016 avremo finalmente i primi dati su questo studio".
Per l'avvio del progetto bisogna attendere ancora un po' perchè si deve fare chiarezza sui fondi. "Dobbiamo capire bene quanti finanziamenti servono a questo progetto", precisa Veronesi. Lo studio partirà inizialmente solamente a Milano, "perché per il momento è difficile fare questo studio a livello multicentrico, ma ci auguriamo di estenderci più avanti. La nostra soddisfazione - dice l'oncologo - deriva però dal fatto che siamo i primi al mondo a svolgere uno studio di questo tipo".
Veronesi non si reputa un "visionario. Quando parlo di mortalità zero c'è chi mi definisce così. Ma anche per il tumore al collo dell'utero si dicevano le stesse cose negli anni Sessanta, oggi invece è una patologia che dà risultati ottimi di guarigione". I numeri più recenti sul tumore del seno, intanto, si confermano in tendenza con quelli degli scorsi anni. "L'incidenza in Italia è di circa 40 mila casi all'anno - evidenzia l'ex ministro della Sanità - mentre la mortalità è di 10 mila pazienti all'anno. La patologia si conferma primo tumore 'al femminile'. Per quanto riguarda le donne con tumori inferiori ai 2,5 centimetri di grandezza, però, la percentuale di guarigione sale al 90%. L'età delle pazienti è in tendenza con quelle degli anni scorsi: attorno ai 40 anni, anche se ci sono molti casi anche tra le 30enni". In aumento i casi di tumore al seno associate alle gravidanze, "ma questo - conclude Veronesi - avviene perchè la maternità ormai arriva più tardi rispetto a qualche anno fa".
