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PeopleSANITA': 12 MLN ITALIANI CON DOLORE CRONICO, AL VIA VI SETTIMANA EUROPEA

13.10.06 - 16:50
SANITA': 12 MLN ITALIANI CON DOLORE CRONICO, AL VIA VI SETTIMANA EUROPEA

Roma, 13 ott. (Adnkronos Salute) - Sono circa 12 milioni gli italiani che devono fare i conti con il dolore cronico neuropatico, definito ‘malattia fantasma’, con pesanti ripercussioni sui malati e un peggioramento della qualità della vita. “Eppure - commentano gli esperti, gli algologi - non è quasi mai diagnosticato e curato correttamente, per il semplice fatto che non è facilmente riconosciuto”. Le cause possono essere molte: osteoartrite, artrite reumatoide, cefalee, compresa l’emicrania, dolore da cancro, angina pectoris. Dal 16 al 21 ottobre si terrà la sesta Settimana europea contro il dolore, organizzata dall’Efic (la Federazione europea che riunisce le società scientifiche della lotta al dolore di circa 30 Stati). L’obiettivo di questo appuntamento è quello di “avviare una grande campagna di informazione e sensibilizzazione sulle condizioni dei pazienti che soffrono di tale patologia”. La campagna - che prevede incontri e iniziative informative in tutti i Paesi coinvolti - vuole raggiungere cittadini, medici e istituzioni, richiamando la loro attenzione sul dolore cronico come patologia a sé stante e non come un semplice sintomo. In Europa , riferisce l’Efic, il dolore cronico interessa il 19% della popolazione. In una ipotetica ‘classifica’ Ue, l’Italia, con il 26% della popolazione che ne soffre, si colloca al terzo posto dopo Norvegia e Polonia. E le conseguenze sono anche di natura economica oltre che sanitaria. “I costi sociali legati a questa piaga - spiega Giustino Varrassi, presidente dell’Associazione italiana per lo studio contro il dolore e presidente eletto dell’Efic - sono spaventosi. Negli anziani, a cui quest’anno è dedicata la settimana, tutto questo è aggravato da fattori di fragilità (isolamento, mancanza di sostegno della famiglia), spesso causa di depressione e altri problemi psicologici che invariabilmente portano ad una drammatica riduzione della qualità della vita”. Per affrontare seriamente il problema del dolore cronico, gli esperti invocano “competenze e preparazione adeguate”. Mentre “in Italia, incredibilmente - prosegue Varrassi - si assiste a un tentativo addirittura di limitare le possibilità prescrittive del medico”. Per l’esperto italiano “lungi dal riconoscere il dolore cronico come una malattia a sé stante, la strada che si sta per intraprendere in Italia non solo è quella di continuare a considerarlo come sintomo o co-sintomo di altre patologie, ma addirittura di restringere il numero delle patologie per cui è riconosciuto anche il trattamento del dolore”. A preoccupare i medici esperti nei trattamenti del dolore è l’ipotesi di entrata in vigore di alcune limitazioni nelle note dei farmaci, “che - dice Varrassi - potrebbero creare una grave discriminazione tra i pazienti con dolore neuropatico, visto che intere categorie di malati perderebbero la possibilità di accedere gratuitamente a terapie farmacologiche che rappresentano la strada principale per dare sollievo al dolore cronico neuropatico”. Da qui l’allarme degli algologi, che proprio alla Settimana europea contro il dolore spiegheranno con cura ai loro pazienti le motivazioni per la riduzione di cure già in precedenza difficili. Secondo gli ultimi dati presentati dall’Efic, il 19% della popolazione europea è affetta da un dolore cronico da almeno sei mesi, Nel Belpaese ne soffre un italiano su quattro: oltre la metà (56%) sono donne. L’età media è di 48 anni, con il 23% di età compresa tra 18 e 30 anni. Nella maggior parte dei casi (45%) la causa è dovuta a dolori cronici da patologie osteoarticolari, nel 10% da lesioni traumatiche o da precedenti interventi in cui non sia stato trattato il dolore postoperatorio, nel 7% da colpo di frusta. Per un quarto dei pazienti il dolore cronico interferisce sulla propria qualità di vita, mentre due sono mediamente le settimane di lavoro perse nell’arco di un anno. (Red-Sch/Adnkronos Salute)

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