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PeopleALIMENTI: 222 UOVA A TESTA L'ANNO NEL MENU' DEGLI ITALIANI

02.12.05 - 15:10
ALIMENTI: 222 UOVA A TESTA L'ANNO NEL MENU' DEGLI ITALIANI

Milano, 2 dic. (Adnkronos Salute) - Uova, che passione. Sode, alla coque o nella classica frittata, ogni italiano nel 2004 ne ha consumate ben 222, pari a 14 chili, per un totale di 12 miliardi e 885 milioni di unita’. A ‘fotografare’ il rapporto del Bel Paese con questo alimento sono i dati dell’Una (Unione nazionale avicoltura), diffusi a Milano in una ‘tappa’ della campagna ‘Sono rintracciabile a questo numero’, promossa da Una, con il contributo dell’Ue, dell’Agra e del Governo, per informare i consumatori sul significato del codice di tracciabilita’. Numeri e lettere per qualcuno ancora misteriosi, che compaiono sul guscio dal 1 gennaio 2004. Una sorta di ‘carta d’identita’ per conoscere l’origine del prodotto che arriva sulle nostre tavole, ancor piu’ utile in tempo di paura per l’influenza aviaria. ‘’L’Ue ha promosso questa campagna - spiega Aldo Muraro, presidente dell’Una - per andare incontro alle richieste dei consumatori di avere più informazioni e, quindi, maggiori garanzie sulle uova. Grazie al codice di tracciabilità sul guscio, infatti, tutti possono conoscere il percorso che l’uovo compie, dal luogo di allevamento alla tavola, attraverso l’intera filiera produttiva. Una novità, questa, che ha raccolto l’apprezzamento dei consumatori, rafforzando in questi primi due anni la loro fiducia nei confronti dell’uovo, alimento sano, gustoso e nutriente‘’. Il codice introdotto dalla normativa europea fornisce importanti informazioni sull metodo di produzione e sulla provenienza. Permette, infatti, di conoscere in quale nazione l’uovo è stato deposto, il sistema di allevamento della gallina e addirittura la provincia e l’azienda nella quale è stato prodotto. In questo modo i consumatori possono ‘ripercorrere’ la strada che ha portato quell’uovo dall’allevamento al piatto. Ma come si legge il codice? All’inizio c’e’ un numero che indica il sistema di allevamento della gallina (0 per il biologico, 1 per quello all’aperto, 2 per quello a terra e 3 per quello in batteria). Segue una sigla che indica il Paese di produzione (IT per l’Italia) e un altro numero per il comune di appartenenza. C’e’ poi la sigla della provincia dell’allevamento, mentre le ultime tre cifre indicano l’allevamento vero e proprio. Nel 2004 in Italia sono stati prodotti 13 miliardi e 55 milioni di uova, che corrispondono a 822 mila tonnellate, per un fatturato di 1 miliardo 250 milioni di euro. ‘’Ma l’uovo - spiegano gli esperti riuniti oggi a Milano - si conferma anche un alimento conveniente dal punto di vista economico. Negli ultimi cinque anni il prezzo di vendita all’ingrosso è aumentato solamente dell’1,4%, passando da 0,0715 euro a 0,0725 euro al pezzo: una crescita di soli 0,10 centesimi di euro’’. Analogo discorso anche per i prezzi al consumo: se si confrontano i primi nove mesi del 2005 con lo stesso periodo del 2001, si assiste a un incremento pari al 10,4%, contro il 18% di ortaggi e legumi. (Mal/Adnkronos Salute)

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