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LUGANODrusilla Foer arriva a Lugano: «Gli haters? Un genere umano scarso che mi scivola addosso»

16.12.22 - 17:00
L'attrice sarà al Lac con "Eleganzissima". «Nessun abito può rendere elegante una donna»
ph Serena Gallorini
Drusilla Foer arriva a Lugano: «Gli haters? Un genere umano scarso che mi scivola addosso»
L'attrice sarà al Lac con "Eleganzissima". «Nessun abito può rendere elegante una donna»

LUGANO - Sabato sera Drusilla Foer sarà in scena al LAC di Lugano, dove porterà il recital "Eleganzissima", per una serata fra racconti di vita vissuta, canzoni e grande musica dal vivo. Per l'occasione l'abbiamo intervistata.

Partiamo dal titolo dello spettacolo che porta a Lugano, “Eleganzissima”. Che cos’è per lei l’eleganza?
«L’eleganza è qualcosa che fondamentalmente non esiste! Esiste la naturalezza, quello stato d’animo con cui si indossa, ci si comporta, si parla, ci si relaziona alle persone in armonia con sé stessi e con quello che c’è intorno. Questa è la mia idea di eleganza, non c’è nessun abito che possa rendere una donna elegante di per sé. È una storia di armonia interna che trasuda verso l’esterno».

Si è fatta portavoce dell’unicità e del diritto di essere sé stessi. Nella nostra unicità siamo tutti diversi gli uni dagli altri. A lei la sua unicità non le ha mai causato problemi in passato quando non era ancora famosa come oggi?
«No. La mia unicità, come quella di tutti, mi ha portato talvolta a dei confronti, talvolta a degli scontri, qualche volta a relazioni con una componente di disagio interno, ma sono sempre state occasioni per rapportarsi a quello che si è, a quello che è fuori, per raccontarsi e quindi per esprimersi. La propria unicità quando viene percepita in modo ostile dall’esterno è sempre un’occasione per esprimere sé stessi e quindi il proprio essere unici. Forse la migliore occasione!»

La popolarità post Sanremo cosa le ha portato?
«Mi ha portato tanto pubblico in più, tante persone che mi conoscono. Sono molto contenta perché quella serata ha espresso un po’ tutte le mie tonalità, il mio modo di essere un po’ buffina, un po’ comica, un po’ croccante, un po’ aggressiva, canto, rifletto… e questa cosa è piaciuta al pubblico che mi ha accolta con generosità e ha avuto come riscontro immediato la risonanza, come ad esempio la possibilità di esibirmi in teatri più grandi. Ecco sono contenta di avere portato la gente in teatro

Impazza sui social. Riceve più richieste d’amore da sconosciuti o attacchi dagli haters?
«Ah ma sono più le richieste di amore! Poi gli attacchi degli hater sono una cosa così priva d'importanza, così priva di potenza, che mi scivola molto addosso. Sono persone che senza mettere la faccia, senza raccontare di sé, scatenano un’aggressività su chi si espone, sono proprio il genere umano più scarso. Mentre qualcuno che ti corteggia, anche in modo un po’ osé, qualcuno che ti fa i complimenti, una cosa che adoro, ne ricevo moltissimi, ancora evidentemente ho un mercato…».

Lei incarna perfettamente l’idea di spettacolo di una volta. Quello elegante, fatto di talento, di studio, di testi autoriali. Se dovesse fantasticare su uno spettacolo televisivo chi vorrebbe avere attorno a sé tra i grandi del passato o del presente?
«Eh lo spettacolo di un tempo… Falqui, Raimondo Vianello, Sandra Mondaini… mi piacerebbe fare qualcosa con loro due, con Mina…erano tempi in cui c’erano pochi artisti in giro e tutti di altissimo livello, che venivano dall’avanspettacolo, dal varietà. Il varietà è una cosa che mi piaceva tanto! Con il mio Almanacco spero di portare un po’ di questa idea di spettacolo che è balzellante da una cosa all’altra, come faccio abbastanza anche in teatro. Mi piaceva molto un attore che si chiama Gianni Agus, un signore un po’ assertivo, aggressivo, bravissimo! Come Delia Scala, erano tutti bravissimi e tutti unici».

Non è un mistero che sia una grande ammiratrice di Mina. È fenomenale il suo omaggio su Youtube per quel celeberrimo e straordinario momento televisivo del quartetto Mina, Raffaella Carrà e le gemelle Kessler in Milleluci. Se a Lugano se la trovasse davanti cosa direbbe a Mina?
«Mina! Un’artista straordinaria, dalle qualità vocali enormi, una donna libera, una donna espressiva, una voce eccezionale, non la sola cantante italiana che mi piace. A Lugano…non credo mi spingerò così tanto da richiedere la sua attenzione. Se la incontrassi, credo non vorrei che mi parlasse di sé, né vorrei che si parlasse di me. Mi piacerebbe mi raccontasse dei suoi nipoti, di com’è la sua giornata tipo, che cosa le piace mangiare, che musica le piace ascoltare, mi piacerebbe rapportarmi a tutto ciò che non è Mina nella mia testa, una grande star, una grande interprete, una grande icona della musica. Ecco, mi piacerebbe incontrare la persona».

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COMMENTI
 

Pledoc 1 anno fa su tio
sopravvalutata!

Luisssss 1 anno fa su tio
E chi se ne frega.....

Pensopositivo 1 anno fa su tio
Risposta a Luisssss
Anche tu sei unico Luissss ...certo preferisco una persona creativa come la Drusilla che un brontolone !
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