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CANTONEUmberto Tozzi: «Dopo il tumore ricomincio da Lugano»

22.11.22 - 06:30
Nel progetto live, in partenza dal Ticino, la star ripercorre tutti i più grandi successi di una carriera incredibile.
SteBrovetto
Umberto Tozzi: «Dopo il tumore ricomincio da Lugano»
Nel progetto live, in partenza dal Ticino, la star ripercorre tutti i più grandi successi di una carriera incredibile.

LUGANO - 70 anni, 55 di carriera, 80 milioni di dischi venduti, la vittoria sul tumore e la voglia di tornare a cantare. È un nuovo Umberto Tozzi, che scalpita, quello che si appresta a salire sul palco del Palazzo dei Congressi per il debutto del suo tour “Gloria Forever”.  Concerto evento che ripercorre tutti i successi di una carriera incredibile. L'appuntamento, un vero e proprio secondo tempo per la vita dell'artista, è fissato per il primo dicembre (ore 20.30). Come detto, il recente percorso di guarigione da un brutto male ha dato alla star una nuova consapevolezza, fatta di positività, riconoscenza ed entusiasmo. Ne parliamo direttamente con lui.

Umberto Tozzi, benvenuto a Lugano, come sta?
«Sto bene, ho passato un momento brutto e l’ho superato. Ora ho una prospettiva diversa e soprattutto tanta voglia di salire sul palco per suonare. Ripartiamo dal Ticino e poi faremo tanta Italia e a gennaio voleremo fino in Australia».

Un pregio e un difetto del nuovo Umberto?
«Sono pieno di difetti - dice ridendo - Quanto ai pregi, ho sempre tanta voglia di tornare sul palco e suonare per divertirmi e far divertire». 

La sua carriera riprende quindi dalla Svizzera, con che animo salirà sul palco di Lugano?
«Ho sempre vissuto tutti i miei concerti serenamente, con grande piacere. Mi aspetto di continuare a provare queste sensazioni e soprattutto di trovare in Ticino un pubblico che abbia tanta voglia di cantare e divertirsi con me».

A 70 anni e dopo 55 di carriera, cosa rappresenta oggi per lei la musica live?
«Non ricordo un live con emozioni diverse, è sempre una meraviglia, mi sento un privilegiato in questo senso. Solo mi spavento a pensare a queste cifre: faccio fatica ad accettare il tempo che passa, la mia prima crisi l’ho avuto già al mio trentesimo compleanno».

Si è dato un nuovo target nel medio-lungo termine?
«Assolutamente no, non penso troppo in là e non faccio progetti, tutto quello che mi accade è fantastico. Vivo giorno per giorno e mi sento fortunato».

C'è per lei un momento indimenticabile? 
«Sì, c'è un momento della mia vita che mai avrei pensato di vivere. Sto parlando del sold out del 1988 al Royal Albert Hall a Londra. Non ci credevo, lì fu tutta emozione, già dal momento del soundcheck. Su quel palco respiri un’aria tutta diversa, pensi ai grandi che sono passati da lì, e tu sei in un certo senso insieme a loro. Ci sono situazioni, anche geografiche, che sono impensabili, come gli spettacoli all’Olympia di Parigi e all’Opera House di Sydney». 

80 milioni di dischi venduti, come se li spiega? 
«Non ho mai pensato alle vendite e non hanno un particolare significato per me. Stimo artisti italiani che hanno venduto molto meno. Se proprio voi giornalisti mi ci fate pensare, beh... allora posso dirti che questa cifra appartiene a un periodo storico importante in Europa e oltreoceano, dove sono stato al numero uno, per due mesi di fila, con la versione di “Gloria” interpretata da Laura Branigan. Sono cifre di vendite impensabili, che sarebbe impossibile realizzare oggi».

Che musica ascolta?
«La mia playlist, che ho sul telefono, va dai Beatles fino ai Coldplay».

Raf dice che lei non è puntuale. È migliorato col tempo?
Una risata. «Con Raffaele siamo amici, abbiamo condiviso un tour indimenticabile, meraviglioso, io e lui ci diciamo di tutto e questa cosa potrei dirla io di lui.  Comunque, scherzi a parte, a Lugano sarò puntuale».
Lo saremo anche noi.

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COMMENTI
 

Alessandro Fornera 1 anno fa su tio
⭐️
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