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BELLINZONALa cultura giapponese attraverso il cibo al Japan Matsuri

05.09.22 - 06:30
I segreti del bento e il cibo cinese degli "all you can eat": Yukiko Kanaya De Micheli ci spiega la cucina giapponese.
Yukiko Kanaya De Micheli
La cultura giapponese attraverso il cibo al Japan Matsuri
I segreti del bento e il cibo cinese degli "all you can eat": Yukiko Kanaya De Micheli ci spiega la cucina giapponese.
L'insegnante di cucina nipponica sarà presente alla manifestazione di Bellinzona con un cooking show.

BELLINZONA - Il 10 e 11 settembre torna a Bellinzona “Japan Matsuri”, l’evento dedicato al Giappone. Sapori, profumi e colori del Sol Levante invaderanno l’Espocentro, tra novità ed ospiti d’eccezione: spettacoli, concerti, conferenze, degustazioni, ma anche videogiochi, cosplay e workshop. Fiore all’occhiello dell’evento sarà la gastronomia. Il festival proporrà una visione molto variegata dell’arte culinaria nipponica. Per l’occasione abbiamo intervistato Yukiko Kanaya De Micheli, che sarà presente all’evento con il cooking show “La cucina tradizionale giapponese e il bento”. Nata e cresciuta a Sapporo, da quasi 20 anni abita in Ticino, e attualmente insegna cucina giapponese. Ci siamo fatti raccontare alcuni consigli sulla (vera) cucina giapponese.  

Quali differenze ci sono tra la cucina tradizionale giapponese e quella moderna? 
«La cucina tradizionale è composta da almeno 3 piatti: riso, zuppa di miso e verdure, carne o pesce. La cucina moderna invece non rispetta queste regole ed è influenzata dalle cucine di altri paesi, soprattutto dalla seconda guerra mondiale, ad esempio come il ramen dalla Cina e il curry dall’India. Spiegherò in dettaglio le differenze durante la mia presentazione all’evento Japan Matsuri del 10 settembre».

Cosa ne pensa dei ristoranti giapponesi in stile all you can eat? 
«Sono stata solo due volte in 20 anni in questi ristoranti ma non la considero una cucina giapponese, piuttosto una cucina fusion cinese. In Giappone non esiste questa tipologia di ristoranti per la cucina locale. Poi essendo una persona che insegna la cucina giapponese, quando esco a mangiare non vado nei ristoranti che offrono una cucina del mio paese, perché sono piatti che mi cucino io a casa».  

La mia generazione è cresciuta con i cartoni animati giapponesi. Quanto può aver contribuito alla diffusione del cibo giapponese? 
«Non so quanto abbiano contribuito in numeri concreti, ma posso dire che durante i miei corsi di cucina giapponese gli allievi conoscono tanti nomi di cibi che hanno imparato dai cartoni animati ma soprattutto dai fumetti».

Il cibo giapponese, soprattutto il sushi, è molto diffuso nel mondo. Qual è il segreto? 
«Ad essere molto diffuso è infatti solamente il sushi, che è una parte dell’offerta culinaria giapponese. Ma per noi giapponesi la maggior parte di quello che si trova all’estero è detto “sushi style”, cioè una base di sushi adattata al gusto della nazione ospitante (come l’utilizzo del Philadelphia). Il segreto è dovuto probabilmente alla percezione che questo tipo di cibo sia anche sano, oltre che gustoso». 

Come descriverebbe con tre parole il cibo giapponese? 
«Sano, colorato, equilibrato».

Parliamo ora del bere. Come e quando si beve il saké?
«Il sakè è paragonabile al vino. Il sakè accompagna i pasti oppure è bevuto la sera assieme a degli stuzzichini giapponesi. La temperatura con cui viene servito dipende dal tipo di saké, e solitamente viene indicata sulla confezione. Se è più fruttato si preferisce una temperatura più fredda, ad esempio. In Giappone si beve molto anche la birra e una specie di vodka, solitamente diluito».  

Il piatto che ama cucinare? 
«Ci sono tanti piatti preferiti, ma mi piace il norimaki, un sushi roll casalingo: ci metto gli spinaci, un’omelette, gamberi o pesce cotto, zenzero, funghi secchi cotti… insomma, i sapori della cucina della mamma».

Cosa non può mancare nel bento? Quali sono i suoi consigli? 
«Tamago yaki, la omelette giapponese che presenterò nel cooking show. Poi se qualcuno vorrà approfondire, tengo anche dei corsi per adulti». 

Info e ticket: biglietteria.ch

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