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CANTONEUna passeggiata (in schizzi e parole) lungo i sentieri del Ticino

03.08.21 - 06:30
"Tessiner Horizonte - Momenti ticinesi" è il lavoro a quattro mani di Fabio Andina e Lorenzo Custer
ROTPUNKTVERLAG
Esce oggi nelle librerie "Tessiner Horizonte - Momenti ticinesi".
Esce oggi nelle librerie "Tessiner Horizonte - Momenti ticinesi".
Una passeggiata (in schizzi e parole) lungo i sentieri del Ticino
"Tessiner Horizonte - Momenti ticinesi" è il lavoro a quattro mani di Fabio Andina e Lorenzo Custer

ACQUAROSSA - "Tessiner Horizonte - Momenti ticinesi", che oggi esce in libreria, è un volume decisamente particolare. A cominciare dal fatto che non ha uno, bensì due autori: lo scrittore Fabio Andina e l'architetto Lorenzo Custer. Un errore che il lettore non deve fare è pensare che si tratti di un testo letterario con delle illustrazioni, oppure un album di schizzi con descrizioni più o meno lunghe. No, "Tessiner Horizonte - Momenti ticinesi" non potrebbe esistere senza la stretta sinergia tra parola scritta e immagini; l'opera grafica e quella letteraria sono assolutamente complementari.

Abbiamo chiesto ai due autori di guidarci alla scoperta di questo lavoro che, ci spiegano, va inteso come una passeggiata - tutta da leggere e guardare - lungo i sentieri ticinesi.

Dall'idea... - «L'agosto di un anno fa, dopo aver letto "La pozza del Felice" (Rubbettino Editore) di Fabio Andina, l'ho contattato proponendogli di lavorare a una pubblicazione» racconta Custer. Andina conferma e prosegue: «Lorenzo mi ha invitato a casa sua e mi ha mostrato centinaia di schizzi di paesaggi che fa da 50 anni a questa parte e mi ha proposto di scriverci dei racconti. Mi sono illuminato perché quel che mi mostrava erano disegni minimalisti di paesini di montagna, di cascine nel bosco, di baite, di montagne... disegnati con linee essenziali. Mi ci sono ritrovato perché anch'io quando scrivo cerco di raccontare una scena usando il minor numero possibile di parole».

...al progetto - Da questa idea ha cominciato a prendere forma un progetto: «Nelle prime settimane abbiamo scelto degli schizzi pensando a un filo logico e armonioso, e abbiamo discusso di farne di nuovi» spiega Custer. «Ho girato il Ticino per ultimare il mio lavoro (disegno gli schizzi sul posto, osservando il panorama)». Aggiunge Andina: «Io ho iniziato a scrivere. All'inizio, volevo abbinare le storie agli schizzi. Ma questo non funzionava. Allora mi sono concentrato nel raccontare dei momenti: l'interazione tra la natura e l'essere umano; i colori del tramonto... Proprio come fanno gli schizzi di Lorenzo, che congelano matita su carta quel che vede».

La rivelazione dell'essenziale - Anche chi conosce il Ticino come le sue tasche, assicurano Andina e Custer, potrà avere delle illuminazioni. «Sia i miei racconti sia gli schizzi di Lorenzo Custer rivelano l'essenziale», spiega Andina. »L'essenziale a colpo d'occhio di una montagna disegnata con poche linee, oppure l'armonia con la quale una baita riposa da centinaia di anni su un prato alpino. Come pure l'essenziale dei racconti: le poche frasi necessarie per descrivere una scena, le poche parole per raccontare un istante. Schizzi e racconti si seguono e si intrecciano in questa pubblicazione come una fotografia che congela uno spezzone di vita».

Capire il paesaggio - Il libro vanta la postfazione di Hans Weiss. «È il decano della protezione del paesaggio svizzero: ha contribuito in modo decisivo a salvaguardare luoghi famosi come per esempio l'altopiano della Greina» ci spiega Lorenzo Custer. Che continua: «Il paesaggio è composto da elementi naturali ed elementi culturali. E per comprenderlo non serve la scienza, né il dizionario: serve soltanto la nostra percezione. Ed è proprio questo che esprimono i miei schizzi: una sintesi armoniosa tra cultura e natura ridotta alla percezione istantanea». Andina aggiunge: «Lorenzo mi ha contattato perché aveva visto nel mio romanzo "La pozza del Felice" quell'immediatezza di arrivare al punto senza tanti giri di parole. E in questi racconti ho voluto focalizzare ancora di più l'attenzione sui momenti. Catturare l'istante in cui accade qualcosa. Come una fotografia. Come gli schizzi di Lorenzo».

La sfida di un libro bilingue - "Tessiner Horizonte - Momenti ticinesi" è, come s'intuisce già dal titolo, un libro bilingue. «Con l'editore Rotpunkt di Zurigo, il quale ha pubblicato in tedesco "La pozza del Felice", ci siamo incontrati alcune volte, a Zurigo e in Ticino» spiega Andina. «L'idea di pubblicare il libro in italiano e tedesco è nata durante questi incontri nel mese di febbraio. La traduzione è stata fatta da Karin Diemerlind, già traduttrice del Felice in tedesco col titolo "Tage mit Felice"». «Una volta deciso di pubblicare il libro bilingue» continua Custer «l'impaginazione è diventata la sfida: fare convivere i testi in italiano e quelli in tedesco con gli schizzi. Io e la grafica della Rotpunktverlag abbiamo lavorato molto su quest'aspetto». «Mentre io ho lavorato parecchio con l'editore per limare e ridurre all'osso i miei testi» aggiunge Andina.

Una scrittura aperta ad altre forme d'arte - «La nostra collaborazione nasce anche dalla mia apertura nei confronti di altre forme artistiche» ci racconta ancora Andina. «Appena ho visto che c'era modo di creare questo progetto mi ci sono lanciato. La stessa cosa è successa la scorsa estate quando, con l'amico chitarrista e compositore Sandro Schneebeli (anche lui malcantonese come me e come Lorenzo Custer) abbiamo creato la Suoni&Voce, dove proponiamo eventi in cui la sua musica si fonde con la mia letteratura. Inoltre, io e Lorenzo condividiamo un'espressione artistica minimalista e armoniosa, come la linea di un suo schizzo che, ondeggiante, ci regala l'immagine del Monte Lema».

Tela locale, ma colori universali - Una piccola provocazione, in conclusione dell'intervista: Fabio Andina non teme che qualcuno possa etichettarlo, sminuendolo, esclusivamente come un cantore di storie locali? Lui non ne sembra minimamente preoccupato. «Ci sono scrittori che hanno fatto fortuna scrivendo storie locali, dei loro luoghi. Quando scrivo non penso a cosa potrebbe pensare di me il lettore, quando scrivo non faccio progetti, non pianifico il racconto, non uso schemi. Parto da un'idea e lascio che questa mi prenda per mano e mi conduca lungo un percorso immaginario. E a me non resta che raccontare quel che percepisco. Prima di essere scrittore, sono ascoltatore e osservatore. Mi piace ascoltare le persone e carpirne la psicologia. E mi piace osservare il paesaggio, soprattutto la natura. Capirne le sfumature, le luci. Sono affascinato dai giochi di luce, dalle ombre. Il Ticino è la tela sulla quale dipingo, ma i colori che uso sono universali: il dramma della perdita di un figlio in un incidente d'auto; un amore non corrisposto; il bullismo; l'alcolismo; la fratellanza tra gli abitanti di un paese. Queste sono storie che sconfinano oltre i contorni del cantone Ticino. Infatti, "La pozza del Felice" fa molto bene nei paesi germanofoni e francofoni, e in autunno uscirà anche la versione spagnola». 

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