Lo avrebbe fatto a un compagno di cella, che lo avrebbe registrato di nascosto
LOS ANGELES - Il 15enne, arrestato mesi fa con l'accusa di aver sparato e ucciso il rapper Pop Smoke, avrebbe confessato tutto a un compagno di cella, nella struttura per giovani delinquenti nella quale si trova.
Le parole dell'adolescente sarebbero state registrate clandestinamente da un altro detenuto. È emerso nel corso di un'udienza preliminare del processo per la morte dell'artista 20enne. Secondo la testimonianza in aula di un detective della polizia di Los Angeles, il più giovane tra i quattro arrestati avrebbe ammesso di aver sparato tre volte con una Beretta calibro 9, al culmine di una lite scoppiata durante un tentativo di rapina all'interno della villa di Hollywood Hills affittata dal rapper.
I quattro giovani, membri di una gang, sono riusciti a risalire all'indirizzo di Pop Smoke tramite una foto su Instagram. L'unico maggiorenne del gruppo si è dichiarato non colpevole e, in caso di condanna, rischia la pena di morte. Anch'egli è stato registrato a sua insaputa e avrebbe ammesso una responsabilità nell'omicidio, ma non di aver aperto il fuoco.