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CANTONEQuando Paperino e Topolino ti cambiano la vita

26.11.19 - 06:01
Come è successo a Giada Perissinotto, penna sopraffina di Disney (e non solo) che in questi giorni espone a Lugano le sue opere
RMC
Quando Paperino e Topolino ti cambiano la vita
Come è successo a Giada Perissinotto, penna sopraffina di Disney (e non solo) che in questi giorni espone a Lugano le sue opere

LUGANO - Una mostra decisamente "paperosa" quella che ha aperto i battenti questo sabato 23 novembre (fino al 22 dicembre) alla Marco Lucchetti Art Gallery di Lugano.

Le opere esposte ne "Il mondo di Giada" sono quelle della formidabile penna (sic) Disney della romana Giada Perissinotto: «Ho iniziato sin da giovanissima, ridisegnavo i cartoni animati che guardavo e scrivevo storie tutte mie... Non ho più smesso».

Come sei finita a fare la fumettista? 

Inizialmente la mia vita aveva preso una piega del tutto diversa: ho seguito un percorso di studi di tipo linguistico perché dalle mie parti non c'erano istituti artistici rinomati. Da adulta però, in seguito a una grave malattia, ho deciso di dare priorità assoluta alla mia passione. Così sono riuscita a entrare nel mondo dei fumetti, lavorando per Disney.

E Paperino & co. ? Li leggevi e ti piacevano?

La mia passione numero uno erano i cartoni animati giapponesi e i manga. Però ho sempre e comunque letto Topolino. Da piccola mio padre me lo comprava ogni domenica, era come un po' come un rituale. 

Mi piacevano molto, soprattutto Paperino e i paperi che anche oggi amo particolarmente disegnare. Della Disney, poi, è impossibile non amare i film d'animazione.

La tua prima volta è stata con la fattucchiera Amelia, che ne pensi dei personaggi femminili nell'universo paperinesco e topolinesco?

Esatto, ho esordito con “Amelia e il blobbo devastatore” nel 2002. Di personaggi femminili ce ne sono molti e andrebbero sfruttati di più, e non solo relegati a personaggio secondario e a storie solo di "per ragazze". Ultimamente si sta cercando di andare verso questa direzione

Tu hai ridato vita a Reginella, un personaggio ideato in Italia negli anni '70 e  decisamente ambivalente. È un po' l'altra "papera" di Paperino, con il quale ha una storia d'amore davvero struggente...

Reginella mi è sempre piaciuta moltissimo, sin da quando ero piccola. Per il suo carattere ma anche per l'atmosfera dolceamara delle storie.

Nella mia versione ho cercato di reinventarla secondo il mio punto di vista. Farla mia e più moderna - partendo dai tratti fino al colore -  senza però rinnegare la tradizione. E' stata un'esperienza bellissima, ci ho messo davvero tutta l'anima, forse pure troppa! (ride).

Parliamo invece di "W.I.T.C.H." un bel successo made in Italy con una team a maggioranza femminile. Com'è stato per te lavorarci?

Witch ha avuto una parte fondamentale nella mia vita e nel mio lavoro, e lo è tutt'ora. Se la redazione era prettamente femminile nel team di disegnatori e sceneggiatori qualche maschio c'era, eh! (ride)

Lavorarci, in ogni caso, è stato davvero un sogno. Ho amato immensamente quei personaggi, anche perché erano più vicino al tratto manga con il quale ho iniziato a disegnare. Tra l'altro mentre ero su "W.I.T.C.H." lavoravo anche per Topolino... È stato interessante alternare due stili completamente diversi.

A cosa stai lavorando in questo momento? 

Quest'anno ho lavorato  ad un progetto di stampo internazionale, sempre con Disney, tutto "femminile". Ho curato la parte grafica di tutti gli episodi della serie e anche qui del lavoro di ricerca stilistica e di colore.

Ho lavorato in team con 3 sceneggiatori e una colorista eccezionale. È un progetto nuovo e moderno e spero tanto che piacerà come è piaciuto a noi lavorarci, non posso dire altro per ora! :)

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