Sì, quella dei libri (e di Netflix) ed è stato emotivamente impegnativo ma molto liberatorio: «Ogni oggetto che accumuliamo porta con sé delle domande, anche difficili»
LUGANO - «Io, devo dirlo, sono una ordinata ma un giorno aprendo l'armadio mi sono detta: “Hai davvero troppe cose in casa, più di quelle che ti servono”», è iniziato così il viaggio nell'arte del riordino di Jennifer Smith, esperta ticinese del metodo Marie Kondo (o KonMari).
Un percorso che l'ha portata fino a Londra dove nel 2018 ha seguito il seminario ufficiale con la “maestra” giapponese resa celebre prima da una serie di libri best-seller e poi da una serie Netflix (“Facciamo ordine con Marie Kondo”).
La svolta arriva, come per molti, proprio con il libro: «Quando ho iniziato a interessarmi sui metodi di riordino ho effettuato diverse ricerche sul web, sono finita sul minimalismo ma per me era troppo pragmatico e non considerava minimamente l'aspetto affettivo delle cose che abbiamo in casa. A un certo punto sono finita sul libro di Marie “Il magico potere del riordino” ed è stato un colpo di fulmine», ci racconta Jennifer, «l'ho letto in 3 giorni e due weekend dopo avevo applicato il metodo a casa mia. Quando finito ho sentito una sensazione di leggerezza mai provata».
Da lì al seminario a Londra con Kondo-sensei il passo è stato breve: «Sempre sul web ho visto che ci sarebbe stato questo incontro nel Regno Unito, mi sono detta: “Ci devi andare”! Ho dovuto spedire delle foto di casa mia per far vedere il mio lavoro. Mi hanno accettata e sono partita, devo dire di essere molto contenta di averlo fatto!».
Per quanto liberatorio e pacificante possa essere il processo di riordino, non è mai indolore: «Ogni cosa che abbiamo per la casa ha una storia e non sempre è un confronto facile. Le persone a volte semplicemente non se la sentono di rimettere mano a tutti gli oggetti accumulati nel corso degli anni. È una cosa che ci costringe a confrontarci con noi stessi: “Perché lo abbiamo comprato? Perché lo abbiamo tenuto? Ma ci serve davvero?”, sono solo alcuni dei dubbi che ci vengono».
Sistemare la casa, quindi, diventa un processo di auto-conoscimento: «Il metodo KonMari è un processo e quindi ti porta a rimetterti in discussione in diversi ambiti. Ti porta a ragionare sui tuoi comportamenti e a porti degli interrogativi. In questo modo, non esagero, davvero ti si apre un mondo».
Una scrivania disordinata
Abbiamo approfittato della presenza di Jennifer in redazione per aiutarci a riordinare la nostra postazione con il metodo KonMari. Prima abbiamo dovuto mettere da parte tutto quello che avevamo stipato (in anni), abbiamo poi diviso il tutto in categorie diverse e provveduto a eliminare il superfluo. Parte fondamentale “salutare e ringraziare” quello che si eliminerà.
Malgrado si tratti “solo” di una scrivania, sono saltate fuori un sacco di cose dimenticate (e accumulare) che ci hanno fatto pensare parecchio. L'intero processo è stato (letteralmente) una sudata. Alla fine è tutto più vuoto e più... zen: «In questo modo si lavora meglio», ci spiega Jennifer, «gli oggetti hanno un “rumore di fondo” che distrae, alla fine ne guadagna la produttività».
Per info ulteriori su Jennifer e il suo metodo KonMari: www.spacetherapy.ch