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CANTONESoundvision: un viaggio, tra suoni e visioni

17.06.16 - 06:00
È stato pubblicato lo scorso 21 aprile "Interceptors", il primo ep messo a punto dai Soundvision
Da sinistra El Marco (Marco Livio), Indira (Christian Schwarz), Daigo Mori. (FOTO DAIGO MORI)
Soundvision: un viaggio, tra suoni e visioni
È stato pubblicato lo scorso 21 aprile "Interceptors", il primo ep messo a punto dai Soundvision

CHIASSO - La band, di base a Chiasso, è l'ultimo dei numerosi progetti di Christian Schwarz, colui che allo scoccare del nuovo Millennio si celava dietro allo pseudonimo Zodiac Project. Oggi Christian (voce) - che questa volta troviamo “occultato” dietro al nome Indira - torna sul mercato discografico attraverso una nuova realtà sonora, i Soundvision, appunto, che condivide con Daigo Mori (chitarra, basso, tastiere) ed El Marco (Marco Livio, batteria, percussioni).

Cinque tracce di ottima fattura, quelle raccolte all’interno di “Interceptors” (Urgence Disk Records), elaborate in un limbo costruito da suoni, da visioni, che vanno a recuperare linfa in territori new wave oriented, spingendosi, nel contempo, oltre quei margini, alla ricerca - come spesso accade nei progetti legati a Schwarz - di nuove contaminazioni... 

Christian, quali le origini del nome Soundvision? 

«Abbiamo scelto un nome capace di definire e di trasformare in suoni le visioni interne che si trovano dentro di noi...».

Vuoi entrare nel dettaglio del processo compositivo dell’ep?

«I testi sono i miei, mentre le musiche sono il frutto di di una lunga sperimentazione collettiva...».

Cosa si cela dietro al titolo, “Interceptors”?

«Ha una doppia valenza: potrebbero essere dei mezzi meccanici, ma anche degli intercettori di energia».

Vuoi analizzare i testi delle cinque canzoni raccolte al suo interno?

«“Uplifter” è ironico, ma anche tragico... Racconta tutto tutto ciò che è il dancefloor degli ultimi anni… “Spacewalk” narra un cammino personale: un cammino che, giorno dopo giorno, ci mette in contatto con gli obiettivi da raggiungere. “Tightrope” è un brano dedicato a mia madre, che ho perso qualche anno fa. Con questi versi, con queste strofe, tento di dare, di darmi, una spiegazione a ciò che è successo. Per la prima volta i miei testi raccolgono un fatto personale. “Soulpainter” è una filastrocca il cui protagonista è un pittore di anime: un personaggio particolare che si insinua, o che si può insinuare, nel nostro subconscio. A chiudere la produzione “Doppelgänger”, che si focalizza su tutto ciò che è soprannaturale…».

Quali le vostre maggiori influenze musicali?

«Per quanto mi riguarda potrei citare Jimi Hendrix, Crosby Stills Nash & Young, Stone Roses, Spiritualized, Happy Mondays, Blur, Bauhaus, My Bloody Valentine e i primi Verve».

Quando la presentazione dell’ep in dimensione live?

«La prima data verrà annunciata prossimamente, stiamo preparando uno show del tutto fuori dal comune…».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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