L'annuncio arriva da Claudio Zali, ospite all'inaugurazione della stazione di ricarica Tesla a Melide. «Un credito quadro è in dirittura d'arrivo»
MELIDE - Lunedì 28 maggio 2018, ore 11.30. Modelli di Tesla in bella fila davanti alle dieci colonnine di ricarica, al termine del ponte diga, sul versante di Swissminiatur. Fiocchi rossi e nastro teso pronto per il taglio: s'inaugura in Ticino la seconda stazione di Supercharger.
Quand'ecco sul piazzale farsi strada un'auto scura, logo Tesla - ovviamente - visibile sul cofano. «Devo ricaricare, che succede», domanda la donna al volante. «Prego, di qua, faccia pure», rispondono gli organizzatori dell'evento, giunti da Zurigo per dire che è sul Ticino che Tesla ha intenzione di scommettere.
Prima i clienti, la festa può attendere; si comincia con qualche minuto di ritardo. «Da quando la stazione è stata aperta, hanno già caricato oltre settecento vetture», dirà di lì a poco Christian Pirelli, il volto di Tesla in Ticino. Calcolato un mese o giù di lì, fanno una ventina di vetture al giorno almeno. «Tesla crede nel Ticino, dove è in crescita. Per densità di punti di ricarica, in Svizzera siamo la regione leader. Per i nuovi clienti era importante fare qualche cosa in più».
Ecco dunque il secondo punto di ricarica, «fortemente voluto da tutta l'amministrazione - spiega il sindaco di Melide Angelo Geninazzi - che ha votato a favore all'unanimità. Ci siamo resi subito conto del potenziale che Tesla offre al nostro territorio». Perché, continua, «non basta aspettare il primo sole affinché i turisti vengano. C'era bisogno di un'iniziativa utile a portare qui la gente».
Si chiama Tesla e non è marketing, garantisce, non è omaggio gratuito e ingiustificato a un grosso nome e a un'azienda piuttosto che un'altra. «Siamo convinti che Tesla possa portare qualcosa alla regione. È una scusa per intercettare chi è di passaggio: si ferma qui a ricaricare e nel frattempo fa un giro per Melide e sul lago».
Ecco dunque spiegata la presenza in apparenza inopportuna del consigliere di Stato Claudio Zali. Lo dice lui stesso, appena prende la parola: «Il Consiglio di Stato di solito non patrocina eventi privati. Ma in questo caso si va oltre la semplice azienda. Oggi si fa un passo in avanti verso la mobilità sostenibile».
Perché, riflette, piaccia o meno «Tesla ha avuto un ruolo di precursore nel settore. Ha creato una frattura tra il passato e il futuro, dobbiamo riconoscerle questo merito». Quale occasione migliore per fare dunque il suo annuncio: «È in dirittura d'arrivo un credito quadro di 3 milioni a sostegno della mobilità sostenibile. Abbiamo previsto un contributo di 2mila franchi per l'acquisto di un auto elettrica». Altri 2mila, aggiunge, li metterà il venditore, e fanno 4mila franchi. «Vogliamo raddoppiare e andare oltre. Ci piacerebbe che il migliaio di auto elettriche oggi in circolazione su 230mila arrivasse in breve tempo a 2'500».