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LIBIA1000 migranti alla deriva

24.06.18 - 14:48
La Guardia costiera libica si è assunta il coordinamento dei soccorsi. Lanciato un appello all'Italia: garantisca i soccorsi
Archivio Keystone
1000 migranti alla deriva
La Guardia costiera libica si è assunta il coordinamento dei soccorsi. Lanciato un appello all'Italia: garantisca i soccorsi

TRIPOLI - È stato formalmente assunto dalla Guardia costiera libica il coordinamento dei soccorsi in favore di sei barconi con un migliaio di migranti a bordo che si trovano in acque Sar della Libia. È quanto si apprende da fonti della Guardia costiera italiana, che per prima ha raccolto le segnalazioni di emergenza.

Come previsto dalle convenzioni internazionali, viene precisato, il Centro di coordinamento del soccorso marittimo (Imrcc) della Guardia costiera di Roma, una volta ricevuta la segnalazione, ha allertato tutte le navi in transito in quella zona, con un messaggio circolare, di carattere tecnico operativo, e contemporaneamente ha avvisato la guardia costiera libica della situazione di emergenza in corso nella zona Sar libica, informandola dell'avviso inoltrato a tutte le navi.

La Guardia costiera libica ha quindi risposto positivamente, assumendo così il coordinamento dei soccorsi.

L'appello alla Guardia costiera italiana - Un appello al Comando generale delle Capitanerie di Porto italiane e «alle loro coscienze» per chiedere l'immediato ripristino delle operazioni di soccorso in mare nei riguardi delle Ong è stato inviato oggi via e-mail da moltissime persone che hanno aderito all'invito lanciato attraverso i social. La petizione è stata firmata, tra gli altri, dall'ex presidente della Camera italiana Laura Bodrini e dall'ex sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini.

«La Guardia Costiera italiana - sottolinea il documento - ha sempre svolto importanti operazioni di soccorso in mare portando in salvo migliaia di persone, operando anche al limite delle acque libiche. Ci chiediamo perché oggi delegando alla Libia, Paese con Governo instabile, non in grado di garantire i diritti fondamentali dell'uomo e ancora priva di una Centrale operativa nazionale di coordinamento degli interventi di soccorso in mare, il vostro Corpo, pur eseguendo un comando, intenda vanificare l'importante operato fin qui svolto e contravvenire alla Convenzione Sar siglata ad Amburgo nel 1979 ed alla Convenzione Onu sul diritto del mare del 1982».

L'appello ricorda che sulla Guardia Costiera Libica pesano pesanti accuse di «condotte violente durante le intercettazioni in mare e collusione con i trafficanti», come evidenziato da un recente Rapporto di Amnesty International e «sono in corso indagini da parte del Tribunale penale internazionale».

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