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ITALIAIl Papa: «L'equazione fra terrorismo e Islam è una sciocchezza»

24.05.18 - 09:51
In un'intervista esclusiva, Bergoglio ha parlato anche di lavoro: «Svendendolo, svendiamo anche dignità, rispetto, onore e libertà»
Keystone
Il Papa: «L'equazione fra terrorismo e Islam è una sciocchezza»
In un'intervista esclusiva, Bergoglio ha parlato anche di lavoro: «Svendendolo, svendiamo anche dignità, rispetto, onore e libertà»

CITTÀ DEL VATICANO - L'equazione fra terrorismo e Islam «è una menzogna e una sciocchezza»: parola di papa Francesco che è tornato a dirlo in modo esplicito in una lunga intervista esclusiva in cui ha parlato anche di fake news, ricerca della verità, migranti, lavoro e giovani, pubblicata oggi dall'Eco di Bergamo, nel giorno in cui arrivano in città le spoglie di Giovanni XXIII che a Sotto il Monte nacque.

«Svendiamo il lavoro al consumo? L'ho già detto - ha affermato il Pontefice -. In questo modo, con il lavoro, svenderemo anche tutte queste sue parole sorelle: dignità, rispetto, onore e libertà». Già ora, secondo Bergoglio, «la disoccupazione giovanile è un peccato sociale e la società è responsabile di questo. La Chiesa sta facendo quello che può».

A livello globale «mi preoccupano i disequilibri che sono sempre legati ad uno sconsiderato sfruttamento: degli uomini e delle risorse della natura. Però il vero compito della Chiesa non è far cambiare i governi, ma far entrare la logica del Vangelo nel pensiero e nei gesti dei governanti».

«Anche nella Chiesa - ha aggiunto rispondendo a una domanda sulla difesa della verità da parte dei giornalisti -, quando non si vive la logica della comunione ma delle corporazioni, può avvenire che si intraprendano vere e proprie strategie di guerra contro qualcuno per il potere, che a volte si esprime in termini economici, a volte in termini di ruoli. Per questo sono le persone l'antidoto contro le falsità, non le strategie. Parlo delle persone pronte all'ascolto, alla fatica della comprensione e del dialogo, quelle che non hanno nel cuore la divisione e il rancore, che sanno usare i media con responsabilità».

È una Chiesa aperta al mondo quella di cui Bergoglio ha parlato ricordando il Papa Buono «un uomo, un santo che non conosceva la parola nemico» ha detto aggiungendo che era «consapevole che la Chiesa è chiamata a servire l'uomo in quanto tale e non solo i cattolici; a difendere anzitutto e dovunque i diritti della persona umana e non solamente quelli della Chiesa cattolica». Il suo invito è ad «uscire, raggiungere le periferie del disagio» però «non lavorando col proselitismo ma nella testimonianza».
 

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