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TERRITORI PALESTINESI Pence, divampano le polemiche

22.01.18 - 17:03
«Gerusalemme - hanno scandito centinaia di persone - è il cuore e l'anima dei palestinesi»
Keystone / EPA
Pence, divampano le polemiche
«Gerusalemme - hanno scandito centinaia di persone - è il cuore e l'anima dei palestinesi»

GAZA - Centinaia di palestinesi hanno inscenato oggi a Nablus (Cisgiordania) una accesa manifestazione di protesta contro il vicepresidente Usa Mike Pence, mentre questi pronunciava il proprio discorso alla Knesset.

«Gerusalemme - hanno scandito - è il cuore e l'anima dei palestinesi». Per domani - quando Pence visiterà la Città Vecchia di Gerusalemme - i palestinesi hanno proclamato uno sciopero di protesta contro la politica della amministrazione Trump.

«Abbiamo fatto appello alle masse - ha detto Muafaq Sihweel, segretario di al-Fatah in Cisgiordania - di aderire allo sciopero e ci siamo coordinati con le altre fazioni nazionali palestinesi. Protestiamo contro un vicepresidente degli Usa che è ancora più sionista degli stessi ebrei».

Sihweel ha anticipato che domani gli uffici pubblici e i ministeri resteranno chiusi. Quando Pence si presenterà al Muro del Pianto (in arabo 'muro al-Buraq') dimostrazioni avranno luogo - secondo l'esponente di al-Fatah - vicino ai posti di blocco dell'esercito israeliano ed in diverse città della Cisgiordania.

Ieri a Betlemme decine di dimostranti hanno bruciato grandi fotografie di Pence in una ulteriore manifestazione di collera nei confronti della attuale politica statunitense verso i palestinesi. Sentimenti di ostilità verso il presidente Trump e il suo vice sono espressi oggi anche in diversi siti web palestinesi.

«Regalo agli estremisti» - Il discorso «messianico» del vicepresidente Mike Pence alla Knesset «servirà come regalo agli estremisti nella regione». Lo ha detto - citato dai media israeliani - il segretario dell'Olp Saeb Erekat. Un intervento - ha aggiunto - che prova come «l'amministrazione Usa sia parte del problema più che la sua soluzione. Il suo messaggio al resto del mondo è chiaro: violate la legge internazionale e le risoluzioni, e gli Usa vi compenseranno».

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