Ha suscitato indignazione sui social la dichiarazione di un deputato malese fatta durante un dibattito in parlamento
KUALA LUMPUR - La buona notizia è che il Parlamento malese ha approvato una legge che dovrebbe permettere di perseguire più efficacemente le molestie sui minori. La cattiva è che nell’aula in cui si è tenuto il dibattito si sono sentite frasi tanto gravi da scatenare vive reazioni sui social e nella politica stessa.
Rigettando una modifica di legge che prevedeva il divieto del matrimonio minorile, un deputato ha in particolare affermato che le bambine sono «fisicamente e spiritualmente» pronte a sposarsi già «a 9 anni». «Raggiungono la pubertà a 9 o 12 anni e, a quell’età, il loro corpo è già simile a quello delle 18enni», ha sostenuto Shabudin Yahaya, membro del partito maggioritario di centro-destra Barisan Nasional. «Quindi, fisicamente e spiritualmente, non c’è alcun ostacolo al loro matrimonio», ha aggiunto come riporta Reuters.
Yahaya ha inoltre affermato di non vedere «niente di sbagliato» nel fatto che una vittima di violenza sposi il proprio stupratore. La sottrae a uno «squallido futuro», ha argomentato.
Le sue dichiarazione hanno suscitato indignazione sui social media malesi e alcuni esponenti dell’opposizione hanno invocato le sue dimissioni.
La legge passata martedì dall’assemblea di Kuala Lumpur prevede pene fino a 30 anni per toccamenti e contatti con minori che preludano a un abuso sessuale. La produzione, il possesso e la diffusione di pedopornografia sono inoltre puniti con sei colpi di frusta. La misura non contempla tuttavia il divieto del matrimonio minorile, al momento autorizzato previo permesso delle autorità a partire dai 16 anni (la maggiore età è 18). Nel Paese, i matrimoni religiosi islamici possono essere autorizzati anche prima con l’approvazione di una corte della Sharia.
Il sistema giuridico malese era finora particolarmente debole nel perseguire gli abusi su minori. Come riporta Reuters, solo 140 delle 12’987 denunce per atti sessuali con fanciulli depositate dal 2012 al 2016 sono sfociate in condanne.
La nuova norma entra in vigore a 10 mesi dalla condanna del britannico Richard Huckle per abusi su 200 minori, in maggioranza bambini malesi. «Ora la legge è più severa, ma non lo è ancora abbastanza», ha dichiarato il deputato dell’opposizione Teo Nie Ching.