Cerca e trova immobili

CUBATutto pronto per le ultime elezioni dell'era Castro

09.03.18 - 20:12
Otto milioni di cubani sono chiamati domenica alle urne per eleggere i deputati dell'Assemblea Nazionale
keystone
Tutto pronto per le ultime elezioni dell'era Castro
Otto milioni di cubani sono chiamati domenica alle urne per eleggere i deputati dell'Assemblea Nazionale

L'AVANA - Otto milioni di cubani sono chiamati alle urne domenica prossima per eleggere i 605 deputati dell'Assemblea Nazionale, passo iniziale per arrivare alla scelta di un nuovo presidente. Per prima volta dal 1976 non sarà un Castro: Raul, attuale capo di Stato e fratello di Fidel, ha annunciato che non si candiderà alla rielezione.

Dato che il Partito Comunista Cubano (Pcc) è l'unico legale nell'isola e gli oppositori al suo governo sono considerati nemici della rivoluzione e venduti ad interessi esteri, a Cuba non ci sono né campagna elettorale né candidati in concorrenza per farsi eleggere dai loro concittadini.

Il processo elettorale, invece, è iniziato con una fase di dibattito a livello della base - quartieri, fabbriche, istituzioni - durante il quale, nel novembre scorso, sono stati eletti con voto diretto e segreto 11.415 delegati, che a loro volta hanno scelto i candidati al Parlamento unicamerale. Domenica, dunque, i cubani voteranno per una lista unica e globale di candidati, che saranno tutti eletti se ottengono almeno il 50% dei voti. L'Assemblea Nazionale dovrà poi eleggere il Consiglio di Stato, che a sua volta sceglierà il nuovo presidente.

Per l'assenza di una campagna elettorale è impossibile stabilire chi sia il candidato con più chance di essere scelto come capo di Stato ma gli analisti danno quasi per certa l'elezione di Miguel Diaz-Canel (58 anni). Attualmente è il primo vicepresidente del Consiglio di Stato e del Consiglio dei ministri - i due incarichi immediatamente inferiori a quelli di Raul Castro - nonché membro del Politburo del Comitato Centrale del Pcc e dunque candidato naturale alle presidenza. Da parte sua Castro, anche se ha annunciato che non sarà candidato alla rielezione, fa parte della lista di candidati al Parlamento e manterrà probabilmente il suo rango nel Comitato Centrale.

L'unica vera novità delle elezioni di domenica sarà generazionale, e non politica. Non solo circa 39 mila cubani voteranno per la prima volta ma se Diaz-Canel arrivasse alla presidenza, diventerebbe il primo capo di Stato scelto fra i dirigenti che non hanno partecipato direttamente alla Rivoluzione del 1959. Nato nel 1960, Diaz-Canel ha scalato vita l'intera gerarchia del Pcc: laureato come ingegnere elettronico nel 1982, è entrato nell'esercito e, dopo una missione in Nicaragua nel 1987 ha iniziato la sua carriera nel partito nel 1993, quando è diventato primo segretario del Pcc nella sua provincia natale, Villa Clara (nel Centro-nord dell'isola). Nel 2003 è passato da Villa Clara alla provincia di Holguin (Sudest) e al Comitato Centrale del Pcc, uno dei principali centri di potere nell'isola. Dal 2009 al 2012 è stato ministro dell'Educazione e da allora ricopre i suoi incarichi attuali.

Per l'opacità del sistema cubano, sono scarse le informazioni sulle sue posizioni politiche. I media ufficiali, gli unici autorizzati nel Paese, lo dipingono come un pragmatico moderato amante dei Beatles. Ma in un intervento davanti ad alti dirigenti del Pcc filtrato ad agosto scorso, Diaz-Canet difese la "continuità del modello socialista", con pesanti accuse contro dissidenti come le Damas de Blanco e la blogger Yoani Sanchez.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE