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«Un Papa americano? Non mi dispiace»

Il direttore della radio cattolica più diffusa nel mondo si è pronunciato positivamente sul nuovo Papa: «È il regalo che ci ha lasciato Francesco»
Afp
«Un Papa americano? Non mi dispiace»
Il direttore della radio cattolica più diffusa nel mondo si è pronunciato positivamente sul nuovo Papa: «È il regalo che ci ha lasciato Francesco»

ERBA (COMO) - «È un uomo di fede, si vede subito». Questo il commento a caldo sul nuovo Papa espresso oggi su Radio Maria dal direttore dell'emittente cattolica che trasmette da Erba (Como). Padre Livio Fanzaga ha infatti riletto e commentato questa mattina le parole pronunciate ieri da Leone XIV dalla Loggia di San Pietro davanti al mondo, ammettendo di essersi «commosso».

«Bellissime parole - dice ancora il direttore dell'emittente radiofonica diffusa in almeno 84 Paesi nel mondo (dato al 2024) - È la prima volta che sento parlare di ponti con i quali noi andiamo verso Dio e viceversa». Padre Livio continua a leggere le parole di Leone e si sofferma sull'auspicio di avere una «Chiesa missionaria», sul saluto fatto dal pontefice in spagnolo alla sua diocesi in Perù (Prevost ha vissuto una lunga missione in Perù dal 1985 al 1998) e sul passaggio dedicato alla Madonna di Pompei («è molto devoto della Madonna»).

«Persona riservata»
Padre Livio spiega che Leone XIV «non è una persona che ama stare sul palcoscenico e andare sui giornali, è molto riservata e allo stesso tempo una figura straordinaria. Sono stato molto colpito» dalla sua elezione. Ma ciò su cui si sofferma il teologo e saggista 85enne, uomo simbolo della radio che dirige dal 1988, è il significato dell'essere agostiniano del nuovo Pontefice. «Mi pare un Papa molto saldo nella fede, d'altra parte è un agostiniano: uno dei grandi dottori della fede e della Chiesa. Quella di Sant'Agostino è un'ideologia e un taglio esistenziale fatto apposta per l'uomo moderno. Non è un caso che le Confessioni di sant’Agostino siano uno dei libri più letti oggi».

«Ha una formazione soprattutto umana»
Poi un accenno alla cultura di Robert Francis Prevost, nuovo successore di Pietro, che è laureato in matematica (alla Villanova University, in Pennsylvania), ha un diploma in filosofia e un dottorato magna cum laude di Diritto Canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino: «Ha un'ottima formazione, prima di tutto in quella umana: è un teologo di quelli fedeli».

Dai microfoni di radio Maria il Direttore si sofferma anche su quel «la pace sia con voi» con cui il successore di Francesco ha iniziato la sua nuova missione apostolica. «Ha esordito specificando che quella che augura è la pace di Cristo». Una pace che ha «due sensi, il primo è quella tra noi e Dio, non una pace qualsiasi». Solo dopo si potrà ottenere la seconda, quella che si «costruisce tra noi uomini».

«Non mi dispiace un Papa americano»
Infine sulla nazionalità, «non mi dispiace che ci sia un Papa americano. La Chiesa degli Stati Uniti se lo merita: è una delle chiese più numerose e che ha sempre aiutato la Santa Sede sotto il profilo finanziario». E ancora sul nuovo pastore dei cristiani, «è persona sorridente, umile, attento ai poveri, sensibile ai bisogni della gente e mariano». Sotto quest'ultimo aspetto, arriva il giudizio finale: «Questo Papa è un dono di Maria. È il secondo regalo che Francesco ci ha lasciato». Il primo è il «nulla osta a Medjugorje».

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