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ITALIAUsare il Parvulan al posto del vaccino anti-Covid è «un potenziale pericolo per la salute»

11.09.21 - 08:00
Si tratta di un farmaco anti-virale usato per il trattamento del fuoco di Sant'Antonio, non autorizzato in Italia
keystone-sda.ch / STF (JAMES ROSS)
Sconsigliato l'utilizzo del Parvulan nel trattamento del Covid-19.
Sconsigliato l'utilizzo del Parvulan nel trattamento del Covid-19.
Usare il Parvulan al posto del vaccino anti-Covid è «un potenziale pericolo per la salute»
Si tratta di un farmaco anti-virale usato per il trattamento del fuoco di Sant'Antonio, non autorizzato in Italia

ROMA - L'utilizzo del Parvulan in sostituzione del vaccino contro il coronavirus «non è sostenuto dalle benché minime evidenze di efficacia e sicurezza», anzi: è «un potenziale pericolo per la salute delle persone». Lo indica un rapporto della Commissione tecnico scientifica pubblicato sul sito dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Il Parvulan, farmaco antivirale non autorizzato in Italia, è indicato per il trattamento dell'Herpes Zoster (o fuoco di Sant'Antonio). «Il possibile uso del farmaco in sostituzione dei vaccini autorizzati (per i quali sono invece disponibili solidi dati di efficacia e sicurezza) rappresenta pertanto un potenziale pericolo per la salute delle persone a motivo, oltre che del profilo di sicurezza quantomeno incerto, anche dell’ingiustificato senso di protezione che il trattamento potrebbe generare a dispetto della mancanza di un’efficacia documentata».

L'allarme è stato lanciato dall'Aifa dopo aver riscontrato un aumento di richieste sospette d'importazione. È quindi «fondamentale richiamare l’attenzione dei cittadini tutti sui rischi legati all’assunzione di medicinali non autorizzati per la prevenzione delle infezioni da Sars-CoV-2». L'Agenzia italiana invita la popolazione a diffidare di ogni soluzione alternativa ai vaccini approvati ufficialmente, ovvero a rimedi che non sono passati al vaglio degli scrupolosi controlli da parte delle autorità sanitarie.

L'Aifa ha quindi fornito i dati aggiornati delle segnalazioni degli eventi collaterali ai vaccini anti-Covid: sono state 91'360 su oltre 76,5 milioni di dosi somministrate. Nell'86,1% dei casi si tratta di «eventi non gravi» come dolore in sede d'iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari.

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