E sono andati a manifestare in piazza abbracciando il movimento protestatario. Il segretario alla Sicurezza accusa: dagli attivisti «terrore nero»
PECHINO - Centinaia di studenti della scuola secondaria di Hong Kong si sono ritrovati a Edinburgh Place, boicottando il primo giorno di scuola e aderendo alle proteste contro la legge sulle estradizioni in Cina che da quasi tre mesi stanno scuotendo Hong Kong.
L'iniziativa è stata promossa da Demosisto e Demovanile, due gruppi pro-democrazia, al fine di spingere il governo locale ad accogliere le 5 richieste del movimento: ritiro formale della contestata legge, le dimissioni della governatrice Carrie Lam, suffragio universale per eleggere governatore e parlamento locali, indagine indipendente sulle brutalità della polizia e cancellazione di accuse e arresti legati alle proteste.
Secondo i media locali, gli studenti hanno riferito di godere del sostegno dei genitori per la determinazione a esprimere le proprie opinioni, aggiungendo che le scuole non sanzioneranno le assenze pur non incoraggiando l'adesione all'evento. Isaac Cheng, vicepresidente di Demosisto, ha denunciato che la polizia ha sollecitato gli studenti davanti alle scuole a non prendere parte al sit-in.
Dagli attivisti «terrore nero» - Il segretario alla Sicurezza di Hong Kong John Lee ha accusato le proteste contro la legge sulle estradizioni in Cina di essere un «terrore nero», a causa degli attacchi dei dimostranti contro chi la pensa in modo diverso.
In una conferenza stampa, Lee ha risposto a quanti addebitano alla polizia il "terrore bianco", basato sulle intimidazioni agli studenti quali richieste preventive di informazioni e controlli delle carte d'identità per scoraggiare l'adesione alle proteste.
Lee ha anche condannato gli scontri dello scorso weekend, tra i più violenti degli ultimi tre mesi, dicendo che gli attivisti «si muovono nella direzione contraria rispetto alla giustizia per la quale dicono di lottare». E sulle brutalità della polizia ha invitato a guardare «tutte le circostanze», invece di «un piccolo momento particolare».
Il riferimento è alle cariche di sabato nella stazione Prince Edward, dove molti manifestanti si sono cambiati d'abito volendo apparire semplici passeggeri. «Sono orgoglioso della polizia di Hong Kong», ha concluso.
Intanto diverse centinaia di studenti hanno partecipato all'inaugurazione informale dell'anno accademico della Chinese University (Cuhk) dopo lo stop a quella ufficiale decisa il 20 agosto a causa delle proteste. Gli studenti della Cuhk, ribattezzata da critici 'Università dei ribelli', si sono riuniti scandendo slogan (come 'Libertà a Hong Kong, rivoluzione subito') ed esprimendo supporto alle richieste per la libertà e la democrazia.