Cerca e trova immobili
Lo scrive la delegazione russa all'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche dopo l'annuncio delle nuove sanzioni
MOSCA - «La comunità occidentale nel cosiddetto dramma 'Novichok' fa da procuratore, giudice e boia allo stesso tempo. Perché è la Russia che deve dimostrare la sua innocenza e non il contrario?». Lo scrive su Twitter la delegazione russa presso l'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (Opac) dopo l'annuncio, da parte degli Usa, di nuove sanzioni contro la Russia.
Le sanzioni sono legate al tentato avvelenamento in Gran Bretagna dell'ex spia russa doppiogiochista Serghiei Skripal e di sua figlia Yulia.
«Le sanzioni americane sono illegali» - Il Cremlino nega ogni coinvolgimento nel tentato avvelenamento a Salisbury dell'ex spia russa doppiogiochista Serghiei Skripal e di sua figlia Yulia con un agente nervino, e definisce «illegali» le nuove sanzioni contro Mosca annunciate ieri dagli Usa.
«Riteniamo categoricamente inaccettabile - ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov - legare le nuove sanzioni» americane, «che noi riteniamo, come prima, illegali, al caso Salisbury. Ancora una volta, nel modo più fermo possibile, respingiamo tutte le accuse di un possibile coinvolgimento dello Stato russo in ciò che è accaduto a Salisbury».
«Un atto totalmente ostile» - Le sanzioni «possono difficilmente essere associate alla costruttiva, sebbene complessa, atmosfera del recente incontro tra i presidenti» di Russia e Usa, Vladimir Putin e Donald Trump, a Helsinki: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, definendo le sanzioni americane un'azione «totalmente ostile».
