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TURCHIAL'Osce critica la campagna che ha portato al voto

25.06.18 - 16:49
«Le restrizioni delle libertà fondamentali a cui abbiamo assistito hanno avuto un impatto su queste elezioni» fa sapere il capo della missione di osservazione elettorale
Archivio Keystone
L'Osce critica la campagna che ha portato al voto
«Le restrizioni delle libertà fondamentali a cui abbiamo assistito hanno avuto un impatto su queste elezioni» fa sapere il capo della missione di osservazione elettorale

ANKARA - «Le restrizioni delle libertà fondamentali a cui abbiamo assistito hanno avuto un impatto su queste elezioni. Ci auguriamo che la Turchia elimini queste restrizioni al più presto possibile». Lo ha detto Ignacio Sanchez Amor, a capo della missione di osservazione elettorale dell'Osce.

Per l'Osce l'opposizione non ha potuto fare campagna con eguali condizioni rispetto alle forze che sostenevano il presidente Erdogan. L'Osce ha comunque lodato l'alta partecipazione al voto (circa l'87%) come un segnale dell'attaccamento alla democrazia in Turchia.

Secondo l'ambasciatrice Audrey Glover, a capo della delegazione Osce, i turchi non hanno inoltre avuto la possibilità di «compiere una scelta consapevole» per via della copertura mediatica sbilanciata a favore di Erdogan. Per il futuro, ha quindi auspicato che la Turchia si impegni a modificare questa situazione.

Alcuni dei 330 osservatori impegnati ieri nel monitoraggio del voto, ha aggiunto Glover, hanno anche subito ostacoli nello svolgimento delle loro attività.

Secondo una nota congiunta degli osservatori dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (Apce), Osce e Odihr, «le condizioni dei candidati durante la campagna elettorale non sono state paritarie» e il presidente uscente Erdogan e il partito di governo Akp hanno «avuto un vantaggio eccessivo, che ha incluso una copertura sproporzionata da parte dei media pubblici e privati affiliati al governo».

Nella loro valutazione preliminare gli osservatori evidenziano anche che «il quadro legale restrittivo in vigore sotto lo stato d'emergenza ha limitato la libertà d'espressione e di manifestare, ma i cittadini hanno comunque dimostrato la loro dedizione alla democrazia partecipando numerosi ai comizi e andando a votare».

Nella loro dichiarazione gli osservatori sottolineano poi che «le procedure relative alle votazioni sono state generalmente seguite, anche se importanti passi legali sono stati omessi durante il conteggio e tabulazione delle schede». Infine Consiglio d'Europa, Ocse e Odihr dicono di aver «notato una presenza più intrusiva della polizia nei seggi rispetto alle precedenti elezioni, che hanno contribuito, in alcuni casi a creare un clima di insicurezza, o possibilmente di pressione sull'elettorato, e in alcuni casi, nei confronti degli stessi osservatori internazionali». In ogni caso, «gli elettori hanno avuto una scelta genuina durante il voto».

Risultati definitivi il 5 luglio - I risultati ufficiali definitivi delle elezioni di ieri in Turchia saranno pubblicati dalla Commissione elettorale suprema (Ysk) di Ankara il prossimo 5 luglio, dopo che saranno valutati eventuali ricorsi. Lo ha reso noto il presidente dell'organismo, Sadi Guven, spiegando che lo scrutinio ha ormai raggiunto quasi il 100% e mancano ancora alcuni voti esteri.

La data iniziale per la pubblicazione dei risultati, venerdì prossimo, è stata posticipata visto che non ci sarà un secondo turno presidenziale, ha spiegato Guven, dicendo che i voti validi sono oltre 50 milioni.

È fissata per l'8 luglio alle 15:00 locali la prima seduta plenaria del nuovo Parlamento. Lo stesso giorno è previsto il giuramento di Recep Tayyip Erdogan per il suo nuovo mandato come capo dello Stato.

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