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In seguito allo scandalo, tutti i vescovi del Paese sudamericano si erano dimessi in blocco
CITTÀ DEL VATICANO - Papa Francesco, in relazione allo scandalo della pedofilia in Cile, ha accettato la rinuncia del vescovo di Osorno, monsignor Juan Barros Madrid, e di altri due vescovi, quello di Puerto Montt, monsignor Cristian Caro Cordero, e quello di Valparaiso, monsignor Gonzalo Duarte Garcia de Cortazar.
Durante l'incontro col papa in Vaticano il mese scorso, tutti i vescovi cileni si erano dimessi in blocco. Il pontefice, ha comunicato oggi il bollettino della sala stampa vaticana, ha nominato tre amministratori apostolici per le tre diocesi.
Per l'arcidiocesi di Puetro Montt, il Papa ha nominato amministratore apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" padre Ricardo Basilio Morales Galindo, provinciale dei Mercedari in Cile. Per la diocesi di Valparaiso, monsignor Pedro Mario Ossandon Buljevic, vescovo ausiliare di Santiago del Cile.
Per la diocesi di Osorno, quella dove le proteste dei fedeli e dei sacerdoti per la nomina a vescovo di Juan Barros - accusato di aver taciuto gli abusi sessuali del suo padre spirituale don Fernando Karadima - hanno fatto esplodere lo scandalo, amministratore apostolico 'sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis' sarà monsignor Jorge Enrique Concha Cayuqueo, anch'egli vescovo ausiliare di Santiago.
