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STATI UNITIA Harvard la prima cattedra di storia degli indiani d'America

10.02.18 - 18:25
Il nuovo professore ha "sangue blu" nativo-americano: è membro della tribù Sioux di Standing Rock nel Nord e Sud Dakota
Keystone
A Harvard la prima cattedra di storia degli indiani d'America
Il nuovo professore ha "sangue blu" nativo-americano: è membro della tribù Sioux di Standing Rock nel Nord e Sud Dakota

NEW YORK - Per la prima volta in secoli di storia Harvard ha un professore che insegnerà agli allievi del più prestigioso e antico ateneo degli Usa cosa accadde ai 'pellerossa' quando 'l'uomo bianco' colonizzò il continente.

Philip Deloria è salito in cattedra all'inizio di questo semestre dopo anni di pressioni degli attivisti nativo-americani e oltre trecento anni dopo che la carta istitutiva dell'ateneo nel 1650 dedicò la scuola «all'educazione della gioventù inglese e indiana».

«Philip Deloria, che viene dall'Università del Michigan, è considerato il migliore studioso della materia in circolazione», ha detto il preside del dipartimento Daniel Smail, annunciando la nomina. «Dalla metà del Seicento c'è stata una presenza nativo- americana a Harvard», ha osservato Truman Burrage, presidente del gruppo Native Americans at Harvard College: «Il problema è che quasi subito questa componente è entrata in sonno e Harvard è diventato il posto dove giovani maschi bianchi andavano a scuola. Si è dovuti arrivare agli anni Settanta per vedere che qualcosa poteva cambiare».

Il nuovo professore ha "sangue blu" nativo-americano: è membro della tribù Sioux di Standing Rock nel Nord e Sud Dakota. Deloria, che sembra un nome italiano, deriva dal cognome un cacciatore di pellicce francese, Philippe des Lauriers, che si fermò nella zona e sposò una donna pellerossa.

Il professore, che ha scritto nel 1998 il libro 'Giocare all'Indiano' sugli americani bianchi che adottano abiti e abitudini dei nativi per creare una nuova identità americana, è figlio di Vine Deloria, l'autore del saggio 'Custer è morto per i vostri peccati' che alla fine degli anni Sessanta contribuì a generare interesse nella causa degli indiani-americani accanto all'Alcatraz-Red Power Movements. Ma nel suo Dna c'è anche sangue dei conquistatori: uno dei suoi avi è il pittore britannico Thomas Sully che visse quasi tutta la sua vita a Filadelfia e dipinse nello stile di Thomas Lawrence i ritratti di Thomas Jefferson e John Quincy Adams.

Suo figlio, il generale Alfred Sully, laureato a West Point, si rese responsabile di massacri di nativi durante le cosiddette "guerre indiane", ma poi finì per sposare la figlia dello stregone Saswe François Deloria: gli ricordava la prima moglie messicana, morta giovane durante una epidemia di colera in California.

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