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Reporters Senza Frontiere: «È un abuso della cooperazione di polizia internazionale»
BARCELLONA - La polizia spagnola ha arrestato a Barcellona in esecuzione di un mandato di cattura emesso da Ankara il giornalista turco dissidente Hamza Yalçın, accusato dalla Turchia di presunte «attività terroristiche».
Yalçın, che ha la doppia nazionalità turca e svedese, è stato fermato mentre era in vacanza nel capoluogo catalano. È stato consegnato alla giustizia in attesa di una decisione su una sua possibile estradizione.
L'arresto del cronista, collaboratore del quotidiano di opposizione Odak Dergisi, ostile al regime del presidente islamista Recep Tayyip Erdogan, ha provocato la protesta di Reporters Senza Frontiere (Rsf). Oltre 100 giornalisti dissidenti sono già in carcere in Turchia dove le organizzazioni umanitarie internazionali denunciano il giro di vite autoritario imposto da Erdogan.
Il direttore del grande quotidiano di opposizione Cumhuriyet ora in esilio Can Dundar ha definito il proprio paese come il più grande carcere al mondo per i giornalisti. In una nota Rsf Svezia ha denunciato «un tentativo da parte di Erdogan di estendere il proprio potere oltre le frontiere nazionali. Vuole fare vedere che può colpire le voci critiche anche fuori dal paese». L'arresto di Yalçın, afferma Reporters Senza Frontiere, «è un abuso della cooperazione di polizia internazionale che rischia di avere gravi conseguenze».
