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AUSTRALIABP rinuncia a trivellare nel parco marino australiano

22.12.16 - 08:36
La decisione è stata presa nonostante la compagnia abbia già investito milioni nella pianificazione e nelle procedure di approvazione
BP rinuncia a trivellare nel parco marino australiano
La decisione è stata presa nonostante la compagnia abbia già investito milioni nella pianificazione e nelle procedure di approvazione

PERTH - Il colosso petrolifero BP ha ritirato la domanda di estrazione di petrolio nelle acque incontaminate della Grande Baia che delimita al sud gli stati dell'Australia Meridionale e dell'Australia Occidentale.

La compagnia ha così messo fine a mesi di incertezze, dopo aver annunciato in ottobre la rinuncia al progetto, ma senza ritirare la domanda. La decisione è stata presa nonostante la compagnia abbia già investito milioni nella pianificazione e nelle procedure di approvazione, con un impianto all'avanguardia di trivellazione già in produzione a Singapore.

L'Ente di controllo sulle attività petrolifere offshore, la National Offshore Petroleum Safety and Environmental Management Authority (NOPSEMA), ha confermato il ritiro della domanda, ricordando che la BP aveva mancato più volte di ottemperare alle regole dell'ente, e in particolare di fornire informazioni su questioni come i piani di risposta alla contaminazione da petrolio, il monitoraggio ambientale, i rischi alla vita marina e l'impatto delle emissioni.

Ai piani di estrazione si erano opposti non solo gli ambientalisti ma i settori del turismo e della pesca e i governi locali, preoccupati per i rischi ad acque oceaniche incontaminate e a una vita marina vulnerabile. Non è chiara tuttavia la posizione delle altre compagnie che hanno anche ottenuto licenze di esplorazione nell'area, fra cui Chevron, Santos e Murphy Oil.

La Wilderness Society, che combatte contro i piani di estrazione petrolifera nella Grande Baia, ha descritto la rinuncia della BP come «un grande regalo di Natale» per gli australiani, esortando le altre compagnie a seguirne l'esempio. «Se la BP con tutta la sua esperienza e tecnologia non può produrre un piano di trivellazione accettabile, le restanti compagnie che esplorano nella Baia sprecherebbero i soldi degli azionisti cercando di perseguire questa follia», ha detto il dirigente dell'organizzazione ambientalista, Peter Owen.
 
 

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