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Milano, 27 nov. (Adnkronos) - E' fissata tra due giorni a Milano l'udienza preliminare per il primo processo in Italia per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa informatica, nota con il nome di 'phishing'. Sono 24 le persone, italiane e romene, chiamate a rispondere davanti al gup Piero Gamacchio per associazione a delinquere, falsificazione del contenuto di comunicazioni informatiche, accesso abusivo ai sistemi informatici, truffa aggravata e utilizzo indebito di carte di credito. Sono 250mila gli euro, dal marzo al giugno scorso, sottratti ad almeno 150 vittime: questo il numero individuato dagli uomini della guardia di finanza di Milano.
Un'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Francesco Cajani, che ha portato in manette 26 persone, di cui 10 agli arresti domiciliari. Persone che avevano costituito due distinte associazioni criminali responsabile di oltre un centinaio di truffe ai danni di correntisti di banche e uffici postali attraverso l'appropriazione indebita delle password d'accesso ai servizi internet. In manette, nei giorni scorsi, anche gli ultimi due latitanti della banda di romeni sfuggiti agli arresti messi a segno nel luglio scorso. Inoltre, un altro componente del gruppo, ritenuto dagli investigatori un elemento di spicco, e' stato arrestato grazie a un mandato di cattura europeo ed estradato.
La cooperazione tra le procure di Milano, Bucarest e Craiova ha consentito un efficace coordinamento e collaborazione tra la guardia di finanza e la polizia romena. Lo scambio di informazioni, in tempo reale, ha permesso di sgominare i due gruppi che ora, secondo il protocollo contro il crimine organizzato transnazionale, potrebbero subire anche la confisca dei beni per il valore equivalente al profitto del reato. I correnti frodati, invece, potranno costituirsi parte civile.
