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L'8 ogni giorno contro Filippini e... Trump

Il Collettivo femminista commenta con toni accesi il no ieri ai due atti parlamentari di Verdi e MPS.
TiPress
Fonte L'8 ogni giorno
L'8 ogni giorno contro Filippini e... Trump
Il Collettivo femminista commenta con toni accesi il no ieri ai due atti parlamentari di Verdi e MPS.

BELLINZONA - Il Collettivo femminista Io l'8 ogni giorno si scaglia contro la destra ticinese, in particolare contro la deputata dell'UDC Lara Filippini, e contro il presidente americano Trump all'indomani dei no del Gran Consiglio all'iniziativa dei Verdi e alla mozione dell’MpS, che chiedevano di vietare le pubblicità discriminatorie di carattere sessista, omofobo, razzista e sono state bocciate in nome della libertà di espressione.

«Avremo ancora pubblicità tanto educative da illustrare dei femminicidi? Ce n’è davvero bisogno?», si chiede il gruppo, ricordando lo slogan di Philipp Plein del 2018 “Price killer” e la relativa pubblicità con sullo sfondo una donna sanguinante, morta o morente, in varie versioni. Quanto accaduto ricorda cosa sta succedendo, si legge nella nota, in America, con il dietro front dei social network su «quella che è stata definita la censura (sic!) della libertà di espressione", ritenute «scelte che non sembrano proprio essere la base per costruire una società più rispettosa e più equa».

«Il fatto che la libertà d’espressione possa significare graziare 1500 persone che hanno assalito il Congresso americano perché convinte di aver perso le elezioni a causa di brogli, mentre parallelamente si dichiara finita l’era dell’ideologia gender, visto che i generi sono solo due, pone seri problemi di coerenza logica e razionalità», attacca l'8 ogni giorno, che poi passa alla cronaca politica di casa nostra, dove «i venti reazionari che soffiano negli Stati Uniti sembrano essere giunti con grande velocità».

Non sono piaciuti alcuni passaggi dell'intervento di Filippini, la quale parlava di un «impianto censorio per educarci su che cosa è giusto e cosa non lo è", da cui «deduciamo che quindi non esiste nulla di sbagliato: discriminazione, il razzismo e l’omofobia sono atteggiamenti potenzialmente giusti?». Ancor più contestata è l'affermazione secondo cui i problemi del Ticino sono ben altri. Il Collettivo parla di «“benaltrismo”, un fenomeno sociologico «che ha lo scopo infimo di spostare l’attenzione su qualcosa d’altro senza però dire esattamente cosa», banalizzando qualsiasi questione posta. «Vorremmo ben altro dalla politica e dalle donne della destra, più precisamente vorremmo una società femminista, che si fonda sul rispetto di tutte le persone, senza discriminazioni», termina la nota.

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