Belfor, sentenza "pesante": condanne per oltre 30 anni

La Corte: «Gli imputati hanno agito per mera cupidigia e per un facile guadagno».
La Corte: «Gli imputati hanno agito per mera cupidigia e per un facile guadagno».
LUGANO - Oltre 30 anni totali. Sono le condanne comminate dalla Corte delle Assise criminali di Lugano, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, nei confronti dei nove imputati del processo Belfor, una delle più grandi truffe assicurative verificatasi in Ticino.
Le condanne - Nello specifico, sono stati comminati 4 anni e 8 mesi all’ispettore assicurativo 61enne (ma l'avvocato Mauro Ermani ha preannunciato un ricorso in appello) e tre anni (24 mesi sospesi) al “collega” 59enne.Approvato in buona sostanza l’accordo (con qualche modifica per quanto riguarda la falsità in documenti) raggiunto fra la procuratrice Chiara Borelli e gli avvocati delle difese degli altri sette imputati: le pene variano dai 14 mesi sospesi ai 6 anni di carcere (per i principali accusati).
32 anni di carcere - In totale, sono stati comminati circa 32 anni di carcere. «A vario titolo e ruolo - ha spiegato Pagnamenta - gli imputati si sono resi protagonisti di fatture gonfiate con diversi espedienti».
Per la Corte, si è palesata la presenza di «una diffusa irregolarità» e ha parlato di «un’intensità dell’agire delinquenziale degli imputati continuato negli anni. Hanno agito per mera cupidigia e per un facile guadagno».
La truffa milionaria - Fatture gonfiate o fasulle. Personale fittizio e regali a destra e a manca. Sono questi, in estrema sintesi, gli elementi che sono girati intorno al caso della maxi-truffa della Belfor di Lumino, venuta alla luce del 2023.
I capi d’imputazione - Alla sbarra sono finiti ben nove imputati, accusati a vario titolo di una serie impressionante di ipotesi di reato.
Tra le principali spiccavano bancarotta fraudolenta e frode nel pignoramento, amministrazione infedele aggravata, cattiva gestione, omissione della contabilità, falsità in documenti, truffa, riciclaggio di denaro, frode fiscale, impiego di stranieri sprovvisti di permesso, appropriazione indebita dell’imposta alla fonte, infrazione alla Legge federale sull’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti e contravvenzione alla Legge federale Covid-19.
Belfor come accusatrice privata - La Belfor, ritenutasi vittima di una frode interna, non è mai stata oggetto d’indagine. Si è costituita accusatrice, insieme con altre cinque compagnie assicurative. I dipendenti coinvolti erano stati licenziati.





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