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Acchiappare i turisti anche con la pioggia: ecco la strategia

Parola d'ordine di HotellerieSuisse Ticino: destagionalizzazione. Ecco cosa cambierà nei prossimi 5 anni.
Ti-Press / Massimo Piccoli
Acchiappare i turisti anche con la pioggia: ecco la strategia
Parola d'ordine di HotellerieSuisse Ticino: destagionalizzazione. Ecco cosa cambierà nei prossimi 5 anni.

BELLINZONA - Il cioccolato di Pasqua 2025 ha lasciato l’amaro in bocca agli albergatori ticinesi. La pioggia ha compromesso, in parte, l’inizio della stagione. Numeri che purtroppo seguono quanto registrato nello scorso anno. «Il 2024 ha rappresentato una sfida significativa per il turismo ticinese», ha spiegato Sonja Frey, presidente di HotellerieSuisse Ticino, durante l'Assemblea generale che si è svolta oggi, 28 aprile, all'Hotel Unione di Bellinzona.

Male il 2024 - Già perché con poco più di 2 milioni e 400mila pernottamenti il cantone ha registrato una leggera diminuzione dell'1,51% rispetto al 2023. Un calo in controtendenza rispetto alla media nazionale. Il turismo svizzero ha infatti raggiunto nuovi record.

«Le cause sono molteplici», continua Frey. «La meteo ha giocato un ruolo decisivo. Solo ad aprile, il 15% dei pernottamenti è stato spazzato via dalla pioggia. In giugno invece l’autostrada A13 danneggiata dal maltempo e poco dopo la Vallemaggia e la Val Bavona sono state colpite da un’alluvione terribile». 

Cosa è andato storto? - Oltre al maltempo, però, si è aggiunto il franco forte («che rende il soggiorno più costoso»), la chiusura del Gottardo e una crisi economica che «ha scoraggiato molti visitatori». Insomma un mix di sfortune che ha "condannato" il Ticino a un piccolo annus horribilis.

Eppure HotellerieSuisse Ticino non si lascia scoraggiare. «Non possiamo influenzare il valore del franco né cambiare le condizioni climatiche, ma possiamo analizzare come ridurre la nostra dipendenza da questi fattori». Come? «È fondamentale investire nelle nostre strutture per attrarre una clientela diversificata, puntando su sostenibilità e innovazione».

La Sonnenstube non basta più - Su un punto ormai non si può più tergiversare: l'immagine del Ticino come la Sonnenstube della Svizzera non basta più. «Dobbiamo cambiare la percezione del nostro cantone nel resto della Svizzera e all'esterno». Secondo Frey, bisogna investire in strutture moderne e attrezzate, oltre a eventi e attività che si svolgono anche con la pioggia oppure durante le stagioni meno soleggiate.

«Non ci compete cambiare i mercati di provenienza dei turisti - questa è una responsabilità di Ticino Turismo e delle Organizzazioni turistiche - ma possiamo migliorare le nostre offerte sfruttando al massimo le opportunità del Ticino e i servizi delle nostre strutture».

Una nuova strategia 2025-2030 - L'associazione non rimane quindi con le mani in mano. «HotellerieSuisse Ticino aspira a diventare il punto di riferimento per gli operatori e i portatori d'interesse del comparto turistico-alberghiero, promuovendo crescita, innovazione e coesione in un settore che rappresenta un pilastro per l'economia ticinese». Oggi è stata annunciata una nuova strategia 2025-2030 per seguire questi obiettivi.

Detto questo, la destagionalizzazione, l'espansione verso nuovi mercati e una flessibilità maggiore in caso di maltempo non si «acquisiscono da un giorno all'altro, ma ci vuole tempo e pazienza», ha concluso la presidente.




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