Cerca e trova immobili
CANTONE/SAN GALLO

In ospedale per abortire: «Mi sono sentita umiliata»

Chi interrompe la gravidanza affronta spesso giudizi e pregiudizi in ospedale. L'esperta: «È l'ultimo posto dove dovrebbero sentirsi giudicate».
Deposit Photos
In ospedale per abortire: «Mi sono sentita umiliata»
Chi interrompe la gravidanza affronta spesso giudizi e pregiudizi in ospedale. L'esperta: «È l'ultimo posto dove dovrebbero sentirsi giudicate».
LOCARNO/SAN GALLO - Sono state 260 le donne che nel 2022 - secondo gli ultimi dati disponibili del Dipartimento della sanità e della socialità (Dss) - nel canton Ticino hanno posto fine a una gravidanza. Una situazione delicata che spesso comporta ...

LOCARNO/SAN GALLO - Sono state 260 le donne che nel 2022 - secondo gli ultimi dati disponibili del Dipartimento della sanità e della socialità (Dss) - nel canton Ticino hanno posto fine a una gravidanza. Una situazione delicata che spesso comporta ancora oggigiorno l'esposizione al giudizio altrui, anche in ospedale.

È quanto accaduto a Francesca*, domiciliata nel canton San Gallo, che qualche mese fa ha deciso di abortire. «Per me sarebbe stato il terzo figlio - racconta - e la decisione l’ho presa non senza sofferenza». Spiega infatti che l’ultima gravidanza è stata complicata, con un parto che ha messo a rischio la sua vita. Quel giorno, dunque, con il cuore appesantito si è recata nel nosocomio per sottoporsi alla procedura. Prima di entrare nello studio del ginecologo, ha aspettato nella sala d’attesa per un’ora e mezza e non ha potuto non sentire i commenti che le due receptionist si scambiavano. Apertamente esprimevano giudizi sulle donne - che come lei - scelgono, per le ragioni più diverse, di abortire: «Ma pensano che sia un gioco? Non ci pensano prima di fare figli?», dicevano. Insomma, per Francesca è stato davvero troppo. «Non so trovare le parole per descrivere quanto mi sono sentita umiliata».

Ma qual è l’atteggiamento giusto che i professionisti che entrano in contatto con queste pazienti devono tenere? «Chi richiede un’interruzione della gravidanza non deve sentirsi giudicata o trattata in modo paternalistico dal personale sanitario». A metterlo in chiaro a tio/20 Minuti è Maria Chiara Pusterla, coordinatrice Consultori di Salute Sessuale dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC) che sottolinea: «È un suo diritto prendere questa decisione e accedere a questa prestazione e dev’essere rispettato. Siamo qui per sostenere lei o la coppia, nei suoi o nei loro bisogni specifici».

L'ultimo posto dove la donna dovrebbe sentirsi giudicata - Spiega poi che chi prende la persona in carico, per lo meno per quanto concerne i CoSS EOC, sono «consulenti che hanno il titolo professionale di specialista in salute sessuale riconosciuto da Salute Sessuale svizzera, l’organizzazione mantello dei servizi che si occupano di salute sessuale o educazione sessuale. Questo titolo professionale è garanzia di qualità per il personale che si occupa di queste tematiche». E aggiunge: «Quando la persona arriva in un consultorio deve trovare uno spazio sicuro, confidenziale, dove poter parlare liberamente, senza sentirsi giudicata nelle sue scelte. È l’ultimo posto dove dovrebbe esserlo».

Gravidanza indesiderata: una responsabilità condivisa - Una situazione di estrema delicatezza che va trattata con il massimo rispetto, senza scivolare nel pregiudizio e nella stigmatizzazione sociale, in cui è la donna in gravidanza a essere posta al centro. «Si sente spesso dire - continua - che la gravidanza indesiderata sia la conseguenza di un comportamento irresponsabile della donna, ma non è così. Molte sono la conseguenza di fallimento della contraccezione utilizzata. A volte, una gravidanza imprevista arriva in una situazione di vita già molto complessa dove vi è stata una difficoltà a usare una contraccezione».

La scelta di optare per l’aborto rimane quindi assolutamente personale e incontestabile. «Ogni donna la vive in maniera diversa» e per questo «può suscitare emozioni e sentimenti differenti: dal sollievo al senso di colpa, alla tristezza, al dispiacere. Sono tutte ragazze e donne che comunque prima di decidere hanno fatto le loro valutazioni».

Il supporto del consultorio - Di fronte a dubbi e incertezze si può trovare supporto al consultorio. Spiega infatti che quando si chiama per richiedere un’interruzione di gravidanza, nel colloquio offerto vengono valutati anche «i bisogni e la strada da intraprendere. Dopo aver accertato la gravidanza, chi è decisa procede con l’interruzione, chi deve pensarci ancora un po’ può prendersi il tempo necessario, in funzione della datazione della gravidanza».

«A chi è più in difficoltà emotiva offriamo una o più consulenze di sostegno, a chi lo necessita diamo informazioni sugli aiuti offerti da enti e servizi sul territorio. Forniamo tutte le informazioni del caso, esploriamo le varie possibilità senza influenzare una o l’altra scelta, così che la persona possa prendere la sua decisione in modo consapevole. Che sia interrompere, continuare la gravidanza, l’adozione o il parto confidenziale».

Si può abortire entro le 12 settimane - Tiene infine a specificare che «accertare la gravidanza con un’ecografia è molto importante proprio perché definisce anche i tempi per la richiesta di un’interruzione volontaria, in Svizzera possibile su richiesta della persona fino alle 12 settimane dall’ultima mestruazione».

*nome noto alla redazione

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE