Gli attivisti anti-5G tornano alla carica

E definiscono «poco credibile» la perizia realizzata da Berna
BELLINZONA - Sul 5G la partita non è chiusa. Non per gli attivisti anti-antenne, che mettono in discussione la perizia presentata settimana scorsa dalla Confederazione. Il rapporto, affidato a una commissione di tecnici, era stato festeggiato dalle compagnie telefoniche come un "via libera" alle nuove antenne.
Oggi il gruppo Stop 5G Ticino ha diffuso un comunicato, in cui mette «in discussione la legittimità scientifica» della parte sanitaria del rapporto. Il comitato sottolinea come «ci sia una mancanza di consenso» sullo sviluppo della fibra ottica.
L'associazione Medici per l'Ambiente, in particolare, ha espresso «forti critiche» e ritiene che «l'impatto delle radiazioni sulla salute non è stato sufficientemente studiato» ricorda il comunicato. Nella commissione incaricata della perizia, però, l'associazione sarebbe stata «sotto-rappresentata».
Il comitato sottolinea inoltre che «in Ticino come nel resto della Svizzera da mesi piovono incessantemente domande di costruzione per impianti di telefonia mobile» e chiede «il rispetto del principio di precauzione». Tornando a invocare una moratoria cantonale sulle nuove antenne.




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