Il Municipio risponde all’interpellanza di Manuel Donati. «Non sono state verosimilmente seguite le procedure prescritte»
BELLINZONA - Le buste sono state ritirate dalla bucalettere ma, per errore, dimenticate in un armadio e non consegnate al messaggero. È questa la spiegazione che la Città di Bellinzona fornisce in merito alle 60 buste di Claro rimaste erroneamente escluse dalle operazioni di spoglio delle elezioni federali del 20 ottobre scorso.
Come funziona - La nuova Città di Bellinzona ha mantenuto in ogni quartiere una bucalettere per la consegna delle buste di voto per corrispondenza. Queste vengono svuotate quotidianamente dal personale di turno, contate e depositate in un luogo sicuro (a Claro in una cassaforte) in attesa dell’arrivo del messaggero incaricato del ritiro (momento in cui avviene la firma di un verbale con il numero di buste consegnate) e della consegna al seggio centralizzato a Palazzo civico.
Aperta un’inchiesta - Nel caso specifico di Claro non si è trattato di un problema legato al trasporto delle buste (garantito dalla polizia comunale). Le buste sono state ritirate dalla bucalettere, ma, per errore, dimenticate in un armadio e non consegnate al messaggero. «Un’inchiesta amministrativa è in corso - precisa il Municipio - per appurare quando e chi ha commesso l’errore».
Più attenzione - Una volta emersa la problematica di Claro, il Segretario comunale ha reso nuovamente attenti tutti le collaboratrici e i collaboratori interessati a prestare la massima attenzione e a rispettare scrupolosamente il protocollo sullo svolgimento di votazioni ed elezioni che definisce nel dettaglio le modalità di gestione delle varie operazioni. «Come detto, nella fattispecie non sono state verosimilmente seguite le procedure prescritte».