«Il SIC scheda persone impegnate politicamente senza motivo: allo stesso tempo, i neonazisti possono formare gruppi terroristici su Facebook senza venir disturbati»
BERNA - Il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) ha monitorato sistematicamente e in modo illegale persone di sinistra politicamente attive: lo denunciano i Verdi e la Gioventù socialista (GISO). Quest'ultima che non esita a parlare di un nuovo scandalo delle schedature. Il SIC risponde: è tutto regolare.
In un comunicato odierno il partito ecologista chiede un immediato intervento della Delegazione delle commissioni della gestione del parlamento federale nonché dell'Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza.
Verdi e GISO si riferiscono in particolare a un articolo odierno del settimanale WochenZeitung, che riporta come la consigliera agli stati Anita Fetz (PS/BS) sia stata inserita in una banca dati sulla protezione della stato per una sua partecipazione a un dibattito elettorale tenutosi il 20 settembre 2015 in un centro culturale curdo. Il SIC avrebbe raccolto informazioni anche su altre persone e organizzazioni politicamente attive a sinistra a Basilea Città.
"Il SIC scheda persone impegnate politicamente senza motivo: allo stesso tempo, i neonazisti possono formare gruppi terroristici su Facebook senza venir disturbati", commenta la presidente di GISO Svizzera, Tamara Funiciello, citata in una nota. I funzionari bernesi sembrano a suo avviso "ciechi dall'occhio destro".
Sempre secondo i giovani socialisti è stata inoltre confermata la presenza di errori in fase di monitoraggio: il SIC ha memorizzato informazioni sbagliate, errori che possono avere conseguenze pesanti sulle persone colpite. Per determinare la portata di quello che ritiene uno scandalo, la GISO invita le persone politicamente attive a chiedere al SIC informazioni sul loro dossier.
Da parte loro i Verdi ricordano che nell'ambito del dibattito sulla nuova legge federale sulle attività informative si erano fortemente impegnati per controllare meglio le attività dei servizi segreti e proteggere i diritti fondamentali dei cittadini. Dopo le rivelazioni odierne la questione si è fatta ancora più scottante, si legge nella nota.
Ma il SIC è di altro avviso. Le normative sono state rigorosamente rispettate, ha indicato a Keystone-ATS la portavoce Isabelle Graber. Secondo l'addetta stampa il SIC non sorveglia organizzazioni critiche verso il sistema o altri gruppi e partiti politici. Talune persone o organizzazioni possono tuttavia essere menzionate in documenti del servizio stesso.
Lo scandalo delle schedature cui viene fatto riferimento era scoppiato il 24 novembre 1989, quando una commissione parlamentare d'inchiesta sul caso relativo alla consigliera federale Elisabeth Kopp aveva rivelato la scoperta, negli uffici della Polizia federale, di circa 900'000 schede di persone e organizzazioni, svizzere e straniere (quelle svizzere quasi tutte di sinistra) redatte dalla polizia politica e dal controspionaggio. Esso si era poi sviluppato con una serie di rivelazioni che avevano tenuto occupata l'opinione pubblica elvetica per buona parte degli anni '90.