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SVIZZERALotta al terrorismo, il CF introduce modifiche mirate del diritto penale

14.09.18 - 16:10
Il Governo propone l'introduzione di una nuova norma che punisca il reclutamento, l'addestramento e i viaggi a fini terroristici, incluse le relative operazioni di finanziamento
Keystone
Lotta al terrorismo, il CF introduce modifiche mirate del diritto penale
Il Governo propone l'introduzione di una nuova norma che punisca il reclutamento, l'addestramento e i viaggi a fini terroristici, incluse le relative operazioni di finanziamento

BERNA - La Confederazione intende perseguire con maggiore fermezza gli atti terroristici e rafforzare la cooperazione internazionale. A tale scopo il Consiglio federale ha introdotto oggi alcune modifiche mirate del diritto penale, adottando un messaggio in materia.

Per prevenire e lottare più efficacemente contro il terrorismo, il Governo propone l'introduzione di una nuova norma che punisca il reclutamento, l'addestramento e i viaggi a fini terroristici, incluse le relative operazioni di finanziamento.

La vigente legge federale, che vieta i gruppi "Al-Qaida" e "Stato islamico" nonché le organizzazioni associate, ottiene così una base legale permanente e le disposizioni in merito sono formulate in modo più chiaro. Le modifiche attuano pure la Convenzione e il Protocollo addizionale del Consiglio d'Europa per la prevenzione e la lotta al terrorismo, ha indicato la ministra della giustizia Simonetta Sommaruga in una conferenza stampa a Berna.

Organizzazioni di stampo mafioso

La revisione comporta anche un adeguamento dell'attuale norma penale sull'organizzazione criminale (art. 260ter CP) che era stata introdotta negli anni Novanta soprattutto per lottare contro le organizzazioni di stampo mafioso. Grazie alla modifica apportata ora la norma penale si applica anche alle organizzazioni terroristiche, ha precisato la consigliera federale.

Al fine di facilitare il lavoro delle autorità inquirenti sono inoltre modificati singoli criteri legali per determinare l'esistenza di un'organizzazione criminale o terroristica e l'entità massima della pena è maggiorata da cinque a vent'anni (per i vertici). Con tali adeguamenti il Consiglio federale attua anche una mozione della Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati.

Cooperazione internazionale rafforzata

Nel contempo il Governo intende rafforzare la cooperazione internazionale. Da un lato, vuole migliorare lo scambio e l'analisi delle informazioni sul finanziamento del terrorismo. A tal fine l'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro potrà trattare le informazioni dall'estero anche quando non è data una comunicazione svizzera in proposito.

Dall'altro, l'assistenza giudiziaria sarà, all'occorrenza, semplificata e accelerata. Il Consiglio federale ha tenuto conto delle osservazioni espresse in sede di consultazione. Le informazioni verranno trasmesse anticipatamente soltanto in casi eccezionali, ovvero in presenza di una minaccia o se l'assenza di questo tipo di trasmissione complicasse eccessivamente le indagini all'estero, ha rilevato ancora Sommaruga.

Rispetto al progetto preliminare, il disegno di legge non ha subito modifiche importanti. La grande maggioranza dei partecipanti alla consultazione ha accolto favorevolmente le proposte governative.

Due altri progetti

Il Messaggio adottato oggi all'attenzione del Parlamento costituisce soltanto uno dei tre progetti volti a rafforzare il dispositivo penale contro il terrorismo. Alla fine del 2017 i Cantoni, le Città, i Comuni e la Confederazione avevano già approvato all'unanimità il "Piano d'azione nazionale per prevenire e combattere la radicalizzazione e l'estremismo violento" (PNA). La sua attuazione è in corso, ha sottolineato la ministra della giustizia, precisando che Berna sostiene progetti concreti con un programma d'incentivazione pari a cinque milioni di franchi.

Il terzo progetto dà facoltà alla polizia di adottare misure al di fuori di un procedimento penale contro i soggetti pericolosi, quali ad esempio l'obbligo di presentarsi regolarmente a un posto di polizia, il divieto di espatrio o anche gli arresti domiciliari. La relativa consultazione è attualmente sottoposta ad esame.

L'obiettivo delle misure del Consiglio federale, ha spiegato Sommaruga, è di contrastare la minaccia terroristica con maggiore fermezza, tutelando nel contempo i principi dello Stato di diritto della Svizzera.

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