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SVIZZERANuova legge sui media elettronici in consultazione

21.06.18 - 09:05
Il Consiglio federale è convinto che il quadro legale posto in consultazione favorisca un'offerta di servizio pubblico completa, indipendente e di qualità
Keystone
Nuova legge sui media elettronici in consultazione
Il Consiglio federale è convinto che il quadro legale posto in consultazione favorisca un'offerta di servizio pubblico completa, indipendente e di qualità

BERNA - In futuro il sostegno alle prestazioni del servizio pubblico nell'ambito dei media elettronici sarà ampliato alle offerte online e non si rivolgerà più solo alla radiotelevisione. È questa una delle novità della nuova legge sui media elettronici (LME), che il Consiglio federale ha posto in consultazione fino al 15 ottobre.

Le risorse finanziarie saranno attribuite soltanto a quelle prestazioni del servizio pubblico online che favoriscono i contenuti audio e video e non sono basate unicamente su testi. La norma prevede anche la creazione di un'autorità di regolamentazione indipendente al fine di garantire una maggiore indipendenza dallo Stato.

I media online occupano uno spazio sempre più ampio nel paesaggio mediatico, ha ricordato il governo in un comunicato. Il progetto preliminare tiene conto di questa evoluzione creando le basi necessarie per finanziare delle offerte di servizio pubblico proposte online, incluse le offerte su richiesta ("on demand") in Internet.

Il Consiglio federale è convinto che il quadro legale posto in consultazione favorisca un'offerta di servizio pubblico completa, indipendente e di qualità, necessaria al buon funzionamento del sistema democratico svizzero. Dovrebbe anche facilitare la cooperazione tra i diversi fornitori.

Il progetto preliminare rielabora anche le regole imposte alla SSR: introduce la possibilità per il Consiglio federale di fissare nuovi limiti, come quello per gli introiti pubblicitari, o delle risorse minime da accordare a certi settori. Ciò, ad esempio, permetterà di esigere che la metà degli introiti del canone sia da utilizzare per l'informazione.

A livello nazionale, la SSR dovrà continuare a offrire prestazioni complete nei settori dell'informazione, della cultura e della formazione e offerte d'intrattenimento e sportive in tutte le regioni linguistiche. Un sostegno pubblico sarà attribuito alle emittenti che forniscono prestazioni di servizio pubblico a livello locale o regionale. Il contributo dipenderà dalle prestazioni fornite, definite in un accordo.

Dopo la consultazione, il Consiglio federale elaborerà il suo messaggio per il Parlamento tenendo conto dei pareri espressi.

Le reazioni - Gli editori, il PS e i sindacati accolgono favorevolmente la legge sui media, messa in consultazione ieri dal governo, ma deplorano l'allentamento nei confronti della stampa scritta a beneficio dell'audio-visuale. Da parte loro, il PLR e il PPD esprimono un sostegno più moderato, mentre UDC e Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) dicono no.

«Un'offerta mediatica diversificata e di alta qualità in tutte le regioni del Paese è una condizione preliminare indispensabile al buon finanziamento della democrazia» sottolinea Géraldine Savary, consigliera agli Stati vodese. Gli editori svizzerotedeschi Schweizer Medien e romandi Médias Suisses sono dello stesso avviso.

Il PPD ritiene che le proposte del Consiglio federale vadano nella «buona direzione», secondo il consigliere nazionale Martin Candinas (PPD/GR). L'UDC difenderà da parte sua una non entrata in materia davanti al Parlamento, ha indicato il consigliere nazionale zurighese Gregor Rutz, giudicando il progetto di legge inutile.

Sull'estensione delle sovvenzioni ai media elettronici l'UDC, il PLR e l'USAM non sono d'accordo: questo mercato funziona già senza interventi statali e non vi è alcuna base costituzionale sulla quale possa essere fondato un regolamento che vada oltre alla radio e alla televisione.

Per il PLR, l'obiettivo centrale della nuova legge sui media resta di assicurare una vasta diversità nel paesaggio mediatico svizzero. La SSR ha in questo contesto un ruolo importante. Sul principio, la SSR riconosce l'intenzione di adattare la regolamentazione alle nuove forme di utilizzo, ha indicato a Keystone-ATS. Esiste allo stesso tempo il pericolo che un allargamento del sostegno ai media porti a un indebolimento dell'attore nazionale che è la SSR, parallelamente al rafforzamento dei prestatori internazionali, ha sottolineato.

Infine, la creazione di una commissione indipendente dei media è accolta in modo favorevole dal PS, da Syndicom e dal Sindacato svizzero dei massmedia. «L'estensione della promozione diretta e indiretta del giornalismo così come la creazione di una commissione indipendente dei media devono essere approvate», ha dichiarato Jacques-André Maire, consigliere nazionale (PS/NE). I sindacati ritengono che «questa autorità dovrebbe intervenire rapidamente, poiché lo smantellamento si accelera nel ramo dei media».

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