Il Consiglio federale non intende assumersi le spese per i francobolli, sebbene uno studio dimostri che la partecipazione al voto sia più alta quando la busta è preaffrancata
BERNA - Laddove non sia previsto diversamente, i cittadini che votano per corrispondenza in occasione di consultazioni federali devono continuare a sobbarcarsi i costi di spedizione. È il parere del Consiglio federale che non intende assumersi le spese per i francobolli, sebbene uno studio dimostri che la partecipazione al voto sia più alta quando la busta è preaffrancata.
Nella sua mozione, che il Governo raccomanda di respingere, la consigliera nazionale Yvette Estermann (UDC/LU) cita uno studio universitario svolto nel canton Berna da cui risulta che, utilizzando buste per il voto preaffrancate, il tasso di partecipazione alle urne supera del 2% quello degli altri Comuni.
Per la deputata, se «si considera che attualmente il risultato di molte votazioni si decide solo per pochi voti, nel caso di uno scrutinio il due per cento può risultare decisivo!». Da qui la proposta che la Confederazione si accolli i costi di spedizione: la spesa sarebbe di un milione di franchi.
Nella sua riposta, l'esecutivo ricorda che i costi di spedizione sono a carico di Cantoni e Comuni, a meno che quest'ultimi non abbiano deciso diversamente. Oggi, il voto per corrispondenza avviene senza spese di porto in circa un terzo dei Cantoni (AG, AI, BS, GE, GL, OW, SG, ZG, ZH) e in alcuni Comuni in altri Cantoni.
Poiché la spesa per l'affrancatura deve essere pagata un'unica volta se gli scrutini federali, cantonali e comunali si svolgono la stessa data, con la misura proposta la Confederazione, ossia la Posta Svizzera, parteciperebbe quindi anche al finanziamento delle votazioni cantonali e comunali.
Dal momento che, secondo la prassi vigente, i Cantoni e i Comuni si assumono la maggior parte dei costi per l'organizzazione delle votazioni e delle elezioni, «non è chiaro perché questa ripartizione degli oneri dovrebbe essere modificata».
Nella sua risposta, il Consiglio federale ricorda poi che gli elettori, se proprio non vogliono pagare 0,85 cts per il francobollo, possono sempre imbucare la busta direttamente al seggio. Ad ogni modo, il governo si dice pronto «ad informare i Cantoni in merito allo studio scientifico e agli effetti positivi dell'esenzione dal porto sulla partecipazione al voto evidenziati da tale ricerca».