BERNA - La consigliera federale Simonetta Sommaruga si recherà settimana prossima in Tunisia e Niger, dove discuterà in particolare di migrazione. Questi due Paesi sono in effetti situati sulla rotta del Mediterraneo centrale intrapresa dai profughi, si legge in una nota odierna del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).
La ministra incontrerà autorità e rappresentanti della società civile, visitando inoltre centri di accoglienza e consulenza per migranti nonché progetti di cooperazione sostenuti dalla Confederazione. Si occuperà pure di questioni legate alla trasparenza e alla ripartizione dei profitti nel campo delle materie prime.
Il passaggio in Tunisia della responsabile del DFGP servirà anche a stilare un bilancio dei cinque anni di esistenza del partenariato migratorio, che ha permesso di potenziare la collaborazione fra Berna e Tunisi ad esempio in materia di aiuto al ritorno e assistenza per persone vulnerabili, e per informarsi della situazione in Libia. Le principali organizzazioni impegnate nella protezione dei migranti bloccati in questo Stato è infatti di stanza in Tunisia.
Il numero di domande d'asilo depositate in Svizzera da cittadini tunisini è sensibilmente diminuito dopo il picco registrato in seguito alla rivoluzione del 2011, attestandosi nel 2016 a quota 252, ricorda il DFGP. La nuova strategia 2017-2020 di cooperazione della Svizzera nel Paese nordafricano, che sarà avviata in occasione di questa visita, verterà sui processi democratici e i diritti dell'uomo, sulla crescita inclusiva e l'impiego, sulla migrazione e la protezione.
Il viaggio di Sommaruga proseguirà in Niger, nazione in via di sviluppo diventata un'importante tappa intermedia per la maggior parte dei migranti in arrivo dall'Africa occidentale, mette in risalto il comunicato. Sono state per contro solamente 26 le domande d'asilo pervenute l'anno scorso alla Confederazione da cittadini con questo passaporto.
La Svizzera «sostiene gli sforzi profusi dal Niger», scrive il DFGP, alimentando il Fondo d'emergenza per l'Africa (EUTF), istituito nel 2015, che finanzia cinque centri di transito dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) in questo Paese.
La consigliera federale visiterà il centro di Agadez, che fornisce aiuto e consulenza alle persone arenatesi durante la rotta migratoria alle porte del deserto.